L'evento

mercoledì 19 Ottobre, 2022

Protezione civile del Trentino: la carica degli undicimila. E il 90% sono volontari

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Per due giorni in piazza Dante tutti i nuclei operativi. Dalle valanghe ai terremoti: tecnologie e competenze presentate ai cittadini

Undicimila persone. Donne e uomini che di mestiere o ricavando del tempo dal proprio lavoro (il 90% sono volontari) sono preparati per intervenire in ogni situazione di emergenza.

Sono i numeri della protezione civile del Trentino che per due giorni, il 14 e 15 ottobre, si sono presentati ai cittadini in piazza Dante. Ragazzine e ragazzini accompagnati dalle loro famiglie si sono avvicinati ai macchinari del Corpo forestale del Trentino, hanno coccolato i cani della Scuola provinciale ricerca e catastrofe ed hanno assistito con grande interesse alle manovre dimostrative promosse dai Corpi dei Vigili del fuoco volontari e dal Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, dal Corpo del Soccorso alpino e speleologico del Trentino e dai Servizi provinciali che fanno capo al Dipartimento della Protezione civile, foreste e fauna. Tanti cittadini hanno colto l’occasione per approfondire la conoscenza delle diverse realtà, anche nell’ambito della campagna di comunicazione nazionale “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile” promossa dai volontari, che hanno distribuito materiale informativo e spiegato come ci si deve comportare in caso di emergenza. Preziose sono state dunque le testimonianze delle operatrici e degli operatori della Croce rossa italiana del Trentino, della Protezione civile dell’Ana Trento (Nuvola) e degli Psicologi per i popoli, oltre che dei tecnici degli Ordini degli ingegneri e degli architetti.

Il contrasto al rischio di alluvioni e frane è stato il filo conduttore dell’appuntamento di questo weekend, promosso dalla Provincia e dal Comune di Trento, per valorizzare l’impegno e le competenze delle donne e degli uomini appartenenti alle diverse realtà. Come è stato rimarcato in diversi momenti – a partire dai dialoghi pubblici – non basta affidarsi ai professionisti che intervengono in caso di emergenza, ma spetta ad ogni persona fare la propria parte per prevenire e gestire gli eventi calamitosi e per salvaguarda la propria incolumità.

Nel corso della giornata, numerosi sono stati gli appuntamenti di approfondimento, che spaziavano dalle norme di autoprotezione, spiegate anche attraverso il fumetto pensato per gli alunni delle scuole secondaria di primo grado. È stato spiegato inoltre come viene attivato il sistema di allerta della Provincia, con bollettini e avvisi specifici in caso di una probabilità di eventi meteo pericolosi oltre il 50%, oltre che l’effettiva gestione delle calamità da parte degli operatori sul campo. In un territorio montano e particolarmente fragile come il Trentino, il bosco rappresenta un elemento importante nel garantire la sicurezza idraulica. Le foreste creano infatti uno “schermo fisico” non solo orizzontale, ma anche verticale: un aspetto molto importante nella prevenzione delle valanghe e del rotolamento di massi.

In occasione di eventi straordinari, anche le funzioni protettive dei boschi hanno tuttavia dei limiti. Dopo Vaia, un pericolo per le piante – che hanno l’azione di contrastare il dissesto idrogeologico – è rappresentato dal bostrico. Il monitoraggio sul territorio viene svolto anche attraverso l’impiego dei droni, che in caso di emergenza rappresentano un supporto importante, grazie alla dotazione di fari da ricerca e termocamere, che possono essere controllati a distanza di chilometri, grazie al progetto pilota ‘docking station’. E ancora: come si gestiscono le emozioni nei momenti più drammatici? Nelle comunità colpite – è stato detto – vanno promossi senso di sicurezza e di conforto.