L'editoriale
I cani, la gatta e la violenza da rieducare
di Marika Damaggio
Il linguaggio degli stupratori di Palermo dice tutto. La vittima è così deumanizzata e resa inerme, con i corpi e con le parole. Tuttavia, il lessico animale e la scelta di definirlo «branco» porta lontani rispetto a una possibile soluzione. Dalla deumanizzazione – della vittima ma anche degli abuser – è necessario riumanizzare per guardare in faccia le responsabilità sistemiche, sociali e culturali