il caso
sabato 2 Agosto, 2025
Muore in casa, schiacciata dall’armadio: indagato il proprietario. Inchiesta aperta per omicidio colposo
di Benedetta Centin
L’autopsia sul corpo di Teresa di Fiore stabilirà il giorno del decesso. L'appartamento è sotto sequestro. La Procura ha delegato anche una consulenza tecnica sul mobile che ha ceduto
Morta in casa da giorni, probabilmente da una settimana. Schiacciata tra il letto a scomparsa e l’armadio che lo avrebbe dovuto contenere. Se l’autopsia confermerà che è davvero così che ha perso la vita Teresa di Fiore, l’insegnante romana trovata in avanzato stato di decomposizione giovedì pomeriggio nel monolocale di via XXIV Maggio a Borgo Valsugana preso in affitto da un anno a questa parte, ci sono tanti altri quesiti che attendono di avere risposta. Riguardo al dannato incidente. C’è da capire infatti quando sia avvenuto ma soprattutto come la parte del mobile ancorata al muro abbia potuto cedere — almeno questa la prima ricostruzione — piombando addosso alla sessantenne di Tivoli che era stesa a letto con libri e computer. E che non ha avuto chance di sopravvivenza, uccisa probabilmente da gravi traumi da schiacciamento.
L’inchiesta, l’iscrizione
Quesiti, questi, a cui risponderà l’inchiesta aperta dalla Procura di Trento con l’ipotesi di omicidio colposo. La procuratrice vicaria Patrizia Foiera provvederà ad iscrivere sul registro degli indagati il nome del proprietario dell’appartamento a due passi dalla chiesa parrocchiale, ora con i sigilli alla porta. Messo sotto sequestro dai carabinieri che hanno svolto i primi rilievi e accartementi. Un atto dovuto, indagare il padrone di casa, per permettere a questi di partecipare con propri consulenti a tutti gli accertamenti che la stessa Procura disporrà. Con l’obiettivo di chiarire le dinamiche dell’incidente domestico, di riuscire insomma a dare un senso alla tragedia, accertando al contempo eventuali responsabilità.
Autopsia e perizia tecnica
Passaggio fondamentale sarà l’autopsia sul corpo della donna che giovedì pomeriggio, quando carabinieri e vigili del fuoco sono entrati nel monolocale del primo piano, mostrava diverse ecchimosi. Circostanza che, assieme al forte e irrespirabile odore che soffocava l’aria nel piccolo appartamento, ha fatto supporre fin da subito che la vittima fosse morta da diversi giorni. Addirittura da una settimana secondo il medico intervenuto per i primi accertamenti dopo l’allarme fatto scattare da un vicino di casa, insospettito da quel fetore che aveva invaso ormai anche il pianerottolo. Le risposte certe — riguardo a quando possa essere avvenuto il decesso e per quale causa — le fornirà però l’autopsia. In giornata la procuratrice vicaria Patrizia Foiera dovrebbe conferire l’incarico al medico legale che procederà con l’esame probabilmente lunedì. Le indagini sono comunque ad ampio spettro. Passeranno anche attraverso una consulenza tecnica delegata a un esperto che effettuerà un sopralluogo in casa, focalizzandosi sull’armadio contenitore che si sarebbe strappato dal muro in cui era fissato proprio quando l’inquilina si trovava sul letto a leggere e ad usare il pc. Se sia successo per un malfunzionamento della struttura, se invece il cassone armadio che si è ribaltato fosse stato fissato in modo non adeguato alla parete, o ancora se questa non fosse adeguata a supportare un simile peso sarà l’ingegnere che verrà nominato a chiarirlo.
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