l'attacco in russia

lunedì 25 Marzo, 2024

Mosca, sospettati in aula con segni di pestaggi. Il Cremlino: «Torture? No comment». Medvedev: «Uccidiamoli tutti»

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Arrivata la confessione di due dei quattro terroristi, ma le loro condizioni hanno sollevato dubbi sul fatto che stessero parlando liberamente

«No comment» del Cremlino a una domanda relativa alle ferite dei sospetti responsabili dell’attacco di venerdì a Mosca, che ieri sono comparsi in tribunale nella capitale russa con segni di pestaggi. «Lascerò questa domanda senza risposta», ha dichiarato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. Quando sono comparsi in aula ieri con l’accusa di terrorismo, i quattro arrestati perché sospettati di essere esecutori materiali dell’attentato di Mosca avevano segni di gravi percosse. Uno di loro durante l’udienza sembrava essere a malapena cosciente. I quattro accusati, che rischiano l’ergastolo, sono: Dalerdzhon Mirzoyev di 32 anni, Saidakrami Rachabalizoda di 30 anni, Shamsidin Fariduni di 25 anni e Mukhammadsobir Faizov di 19 anni. Secondo quanto riferito dal tribunale, due dei sospettati (Mirzoyev e Rachabalizoda) avrebbero ammesso la loro colpevolezza nell’assalto, ma le loro condizioni hanno sollevato dubbi sul fatto che stessero parlando liberamente. I media russi hanno riportato notizie contrastanti, secondo cui 3 o tutti e 4 gli uomini avrebbero ammesso la loro colpevolezza. Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha ordinato che gli uomini, tutti identificati dai media come cittadini del Tagikistan, siano tenuti in custodia fino al 22 maggio in attesa delle indagini e del processo. Alcuni media russi hanno riportato che i 4 sarebbero stati torturati durante l’interrogatorio da parte dei servizi di sicurezza; Mirzoyev, Rachabalizoda e Fariduni hanno mostrato segni di forti contusioni, compresi volti gonfi. Rachabalizoda aveva anche un orecchio fasciato. Alcuni media russi hanno riportato sabato che a uno dei sospettati è stato tagliato l’orecchio durante l’interrogatorio. Il quarto sospettato, Faizov, è stato portato in tribunale da un ospedale su una sedia a rotelle ed è rimasto seduto con gli occhi chiusi per tutta la durata del procedimento. È stato assistito da medici mentre si trovava in tribunale, dove indossava un camice e pantaloni da ospedale ed è stato visto con diversi tagli.

L’ex presidente e vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha riaperto il dibattito sul ripristino della pena di morte per terrorismo: «Sono stati catturati. Dovrebbero essere uccisi? È necessario. E lo sarà. Ma è molto più importante uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. – e ha concluso – Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Dobbiamo ucciderli tutti».

Quanto alle indagini, il Cremlino non ha ancora formulato una versione definitiva sulle ragioni dell’attacco terroristico di venerdì a Mosca, neanche su un coinvolgimento dell’Isis.