val di fiemme

mercoledì 29 Novembre, 2023

Moena, cervo sfregiato dopo l’abbattimento: una vendetta tra cacciatori

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Corna tagliate con con seghetto, muso massacrato con un sasso per rompere le mascelle e togliere i classici dentini. La denuncia di Casanova, ex custode forestale e presidente onorario di Mountain Wilderness: «Atti intimidatori contro chi rispetta le regole»

Un cervo maschio adulto, abbattuto secondo le regole, è stato barbaramente sfregiato. E’ successo in Val San Pellegrino al termine di una battuta di caccia. Nei giorni scorsi un cacciatore di Moena ha ucciso la preda durante un’uscita solitaria. Un bel cervo maschio era rimasto sul terreno ma impossibile recuperarlo con le forze di una sola persona. Per questo il cacciatore è sceso a valle per cercare un collega che lo aiutasse a trasportare l’animale in paese. Purtroppo, durate la sua assenza, mani ignote hanno tagliato con seghetto le corna, massacrato il muso con un sasso per rompere le mascelle e togliere i classici dentini. Insomma, il trofeo, la parte più ambita dai cacciatori, è stato devastato. Sul posto è intervenuta la sorveglianza forestale che ha eseguito rilievi e allertato il sindaco Alberto Kostner, che è anche presidente della locale sezione cacciatori. «Sono al corrente del fatto» – ha detto al telefono il primo cittadino. «Provvederò a fare una relazione dell’accaduto alla Federazione provinciale. Siamo di fronte a un fatto inquietante».
Più esplicito Luigi Casanova, ex custode forestale e presidente onorario di Mountain Wilderness, che nel suo passato è stato testimone di forti tensioni all’interno del mondo venatorio. «Sono decenni – afferma – che in quella zona un minoritario gruppo di cacciatori si ritiene padrone dell’area e intimidisce in vari modi quanti si permettono di esercitare l’attività secondo le regole. Essere arrivati allo scempio della bestia uccisa deve preoccupare, non solo i cacciatori, ma anche l’intera comunità che frequenta quella valle. Siamo in presenza di persone prive di equilibrio e arroganti che vogliono dimostrare il possesso del territorio. L’intero mondo venatorio trentino dovrebbe riflettere su simili episodi (non proprio isolati) e chiedersi come faccia l’associazione dei cacciatori trentini (e la questura) a rilasciare l’autorizzazione alla caccia a persone inadatte che hanno la possibilità di vagare indisturbate e armate sul territorio».