La vertenza
venerdì 28 Ottobre, 2022
di Redazione
Sono quattro i provvedimenti cautelari adottati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di altrettante compagnie energetiche tra cui Dolomiti Energia.
Le misure arrivano dopo che l’antitrust aveva aperto un fascicolo sulle aziende a seguito degli aumenti e delle risoluzioni di contratto decisi la scorsa estate.
Operazioni che si ritenevano in contrasto con quanto stabilito dal «Decreto aiuti bis» che sospendeva le clausole dei contratti che ne consentivano la modifica fino al 30 aprile 2023 tranne per quelle perfezionate prima dell’entrata in vigore del testo il 10 agosto 2022.
Proprio in questa fattispecie è incappata Dolomiti Energia che all’inizio dell’estate aveva comunicato una serie di aumenti in bolletta previsti da settembre, allo scadere dei 60 giorni previsti per legge nelle lettere di avviso. Una pratica giudicata illegittima dall’Autorità Garante che nella nota con cui annuncia i provvedimenti precisa che «dopo aver avviato l’istruttoria per accertare l’esistenza di una pratica scorretta nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari»
Le misure cautelari prevedono «nei confronti di Dolomiti la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto».
Le quattro società, le altre sono Iberdrola, E.On e Iren, hanno ora l’obbligo di comunicare ai consumatori la disapplicazione dei rincari e hanno 5 giorni di tempo per ottemperare ai provvedimenti cautelari imposti dall’Autorità.
L'indagine
di Benedetta Centin
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