Il caso
giovedì 12 Settembre, 2024
di Benedetta Centin
Mercatini di Natale, c’è delusione e malumore tra le attività del settore ristorazione di Trento che si sono viste «bocciare» la propria candidatura. «Vorremmo poter conoscere la lista delle attività “ammesse” e in particolar modo i motivi per i quali la commissione ci ha esclusi. Nella mail ricevuta non se ne faceva menzione, se non che c’erano state troppe candidature rispetto ai posti disponibili» fanno sapere i titolari di locali del centro che quest’anno non potranno replicare l’esperienza dei mercatini.
«Vogliamo capire le ragioni»
«Presenteremo formale richiesta di accesso agli atti — annunciano — per conoscere le valutazioni fatte, i criteri applicati, anche nella prospettiva di poter avere la possibilità, in futuro, di raggiungere un punteggio tale da essere presenti con una nostra casetta nelle piazze cittadine durante le festività natalizie». Rimane però l’amarezza: «Certo dispiace — continuano gli esclusi — le nostre erano candidature ragionate, con un’offerta gastronomica studiata, legata al territorio, alle tradizioni. Volevamo contribuire a valorizzare l’immagine di Trento, dei suoi mercatini». C’è poi il nodo spese. «Per le edizioni a cui abbiamo preso parte abbiamo investito migliaia di euro in attrezzature che ora non riusciremo ad utilizzare nella nostra principale attività — ancora gli esercenti — Lo abbiamo fatto per lavorare al meglio, per offrire servizi e prodotti di qualità. Investimenti importanti affrontati senza però garanzia di continuità».
Le precisazioni di Apt
Annuncia un «aumento, in generale, delle candidature al mercatino di Natale del 20% rispetto all’anno scorso» il direttore dell’Apt di Trento, Matteo Agnolin. Che spiega come l’intento sia quello di «garantire opportunità anche per altre realtà del territorio, di un turn over, che è positivo». Turn over che si è voluto anche per questa edizione: «Sono tre le nuove attività del settore gastronomia, lo stesso numero dell’anno scorso, mentre nella valutazione complessiva sono rimaste fuori anche casette storiche» fa sapere il referente dell’azienda per il turismo. Che mette a fuoco il quadro snocciolando cifre: «Per quanto riguarda appunto la parte food, su 30 candidature, numero questo in linea con il 2023, c’erano 14 posti a disposizione, e cioè dieci in piazza Fiera e i restanti 4 in piazza Mostra. Se non fosse stato per i lavori in corso e già presenti l’anno scorso, sarebbero stati 16 i posti. Il fatto è che nel tempo la qualità delle candidature è aumentata e quindi anche la competizione, e così un’attività su due è rimasta fuori — le parole di Agnolin rispetto al food — Se si guarda invece alle casette del commercio e dell’artigianato le candidature sono state 85 per 60 posti a disposizione».
Il direttore di Apt assicura che il sistema è «di massima trasparenza: la commissione valuta le proposte e assegna le casette in base a dieci criteri, dando rilevanza, tra gli altri, a chi ha un’attività esistente sul territorio, sia ristorante, agriturismo o rifugio, e alla valorizzazione dei prodotti trentini. E a questi criteri corrispondono dei punteggi». Quanto poi alla richiesta, degli esercenti esclusi, di conoscere le valutazioni che hanno portato alla «bocciatura», Agnolin dichiara: «Da parte nostra c’è massima disponibilità ad offrire spiegazioni, così come già fatto l’anno scorso con un ristoratore escluso che aveva fatto accesso agli atti».
L'intervista
di Tommaso Di Giannantonio
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