Il ricordo

giovedì 3 Novembre, 2022

Lavis, l’ultimo dono di Paolo Rizzolli per la comunità

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Pochi giorni prima di morire, il diciottenne ha realizzato il logo che verrà utilizzato per l'anno udalriciano

La comunità di Lavis si appresta a vivere un anno importante con le celebrazioni dedicate al patrono San Udalrico. E lo fa portandosi come dote l’eredità spirituale di Paolo Rizzolli, il diciottenne scomparso recentemente: è stato proprio Paolo a realizzare, pochi giorni prima di morire, il logo dell’anno udalriciano, un disegno tratto dalla bozza di un fumetto che era stato commissionato al giovane.
Lorenzo Cainelli, portavoce del comitato udalriciano, spiega come nel 2023 cadano ben tre anniversari per San Udalrico: 1100 anni dalla consacrazione episcopale, 1050 anni dalla morte e infine 1030 anni dalla canonizzazione. Durante l’anno ci saranno numerose occasioni di festa a Lavis.

In tutto questo dove si inserisce Paolo? Don Lamberto Agostini, parroco di Lavis, desiderava coinvolgere tutti in paese, offrendo alla catechesi un fumetto che narrasse la vita del Santo. Così era entrato in contatto con Paolo, venuto a conoscenza della sua passione per quest’arte: Paolo si era messo subito a disposizione. Aveva dato vita a una pagina di fumetto, dove inquadrava alcuni aspetti della vita di San Udalrico, tra cui una vignetta con la singola immagine del santo. Quando Paolo è mancato, è stato chiesto il permesso alla famiglia di poter utilizzare quel bozzetto per farne il logo dell’anno udalriciano, un modo per ricordare Paolo per il suo “sì”, un dono gratuito che non finisce con la sua scomparsa.

Quando, il 23 ottobre scorso, è stato presentato alla comunità il «suo» Udalrico, c’è stata grande commozione, racconta Alessia Scaramuzza, coetanea e amica: «Quando è stato svelato il logo sono stata travolta da emozioni contrastanti, da una parte il dolore per i ricordi che affioravano, dall’altra l’orgoglio e la felicità di vedere come quello in cui Paolo si era impegnato è stato così apprezzato dalla comunità».

«La luce è un guerriero maestoso che ci protegge dalle giornate di scura amarezza», scriveva Paolo in una delle sue poesie, ed è così che lo vogliamo immaginare, come un guerriero che nelle nostre giornate più buie verrà a bussare alla porta del nostro cuore per portarci un po’ di luce. Nel ricordo di Giovanni Zambotti, il significato più profondo dell’eredità lasciata dall’amico: «In una delle nostre discussioni qualche tempo fa parlavamo di Dio. In un momento vivace del discorso mi ha dato una risposta fulminante a cui non ho saputo controbattere: “Quando questa notte ti sveglierai e non riuscirai a riprendere sonno per i pensieri negativi che corrono per la testa, di certo non verrà in tuo soccorso la tua matematica”. Secondo me l’eredità spirituale di Paolo è proprio questa: una ferma convinzione che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce».