La lite lampo, il colpo sferrato con il coltello usato per la colazione, la fuga bloccata: il punto sulle indagini sul tentato femminicidio di Madonna di Campiglio

Il corpo della giovane moglie ventiquattrenne argentina era riverso a terra in una pozza di sangue, dopo che il marito venticinquenne connazionale, le aveva sferrato otto fendenti con un coltello da cucina dell’albergo per cui lavoravano. È successo ieri mattina, poco dopo le sette, nello spazio riservato ai dipendenti, in un hotel a Campo Carlo Magno a Madonna di Campiglio.
I due, lavoratori stagionali arrivati da dieci giorni da Potenza, si trovavano nello spazio riservato ai dipendenti dell’hotel quando la lite è degenerata in una colluttazione violenta. Ferito anche l’uomo, portato in ospedale a Tione dove si trova in stato di arresto per tentato omicidio, piantonato dai carabinieri. Quando sarà nelle condizioni verrà sottoposto a interrogatorio dal giudice.
Sul grave episodio sono in corso indagini, coordinate dalla pm di turno, Nadia La Femina, che ha appunto aperto un’inchiesta.

La lite
È successo tutto nel giro di pochi minuti, in un ambiente che fino a poco prima era solo il locale riservato al personale. Stando alle informazioni, la coppia stava facendo colazione prima di iniziare il turno. Nulla lasciava immaginare ciò che sarebbe accaduto. Poi, all’improvviso, la lite accesa, culmine di una discussione nata durante la notte. Le ragioni non sono state chiarite: un dissidio personale, forse un episodio legato alla gelosia. Sta di fatto che il litigio si è trasformato in un dramma che poteva avere conseguenze tremende per la giovane accoltellata che ha avuto la peggio. Mentre i due si affrontavano, infatti l’uomo ha afferrato un coltello da cucina appoggiato sul tavolo. Con quell’arma, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe sferrato otto colpi contro la moglie, colpendola al torace, all’addome e alle mani, mentre lei tentava di difendersi. Attimi concitati tra le urla della donna e dei colleghi della coppia che hanno assistito alla scena. Il personale è rimasto attonito vista la drammaticità della situazione con la giovane a terra, immobile, in una grossa pozza di sangue; lui ferito a sua volta, con tagli sul corpo riportati durante la colluttazione.

L’arresto
L’intervento dei carabinieri della stazione di Madonna di Campiglio è stato immediato.
Il caso infatti ha voluto che proprio in quel momento una pattuglia stesse passando nei pressi dell’albergo. I militari sono stati immediatamente richiamati dalle grida e dalla concitazione che proveniva dall’interno, così allertati dal caos sono entrati nell’hotel trovando il personale in uno stato confusionale e la donna a terra con accanto l’uomo.
Alla vista dei carabinieri, il venticinquenne avrebbe anche tentato la fuga, cercando di rifugiarsi in una camera, ma i militari lo hanno raggiunto in pochi secondi e bloccato, assicurandosi che non avesse altre armi con sé. I carabinieri della compagnia di Riva del Garda stanno ora facendo tutti gli accertamenti del caso. Le indagini aiuteranno a far luce su quanto accaduto nell’albergo della Val Rendena: verranno chiariti i contorni di questo fatto drammatico e ricostruita l’esatta dinamica.

Grave in ospedale
Sul posto è stato tempestivo anche l’intervento dei soccorritori del 118 e dei vigili del fuoco di Madonna di Campiglio intervenuti a supporto dell’elisoccorso. Le condizioni della giovane sono subito apparse critiche. L’equipe medica ha cercato di stabilizzare la ventiquattrenne prima di farla trasferire con l’elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento. Cure che sono state prestate anche al venticinquenne, il quale è stato a sua volta trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Lui non sarebbe grave ed è ricoverato con una prognosi di trenta giorni. Le condizioni della moglie, invece, restano gravi, infatti ha subito un intervento chirurgico di emergenza e la prognosi resta riservata. Non sarebbe in pericolo di vita.