Grandi Carnivori
martedì 18 Novembre, 2025
La Lav a Trento: «Fugatti continua a permettere il foraggiamento. Una pratica che mette a rischio la convivenza tra orsi ed esseri umani»
di Redazione
L'associazione ha spiegato le motivazioni che l'hanno spinta a impugnare la richiesta di archiviazione sull'uccisione di M90
«Basta foraggiamento artificiale degli ungulati, attività autorizzata dalla Provincia autonoma di Trento e svolta dall’Associazione Cacciatori Trentini durante l’inverno. Una pratica che, secondo l’associazione, altera l’equilibrio naturale, favorisce l’aumento degli animali selvatici e contribuisce alla creazione di orsi confidenti». Dopo il rinvio a giudizio del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, a seguito dell’uccisione dell’orso M90, è la Lav, una delle associazioni che hanno impugnato – con successo – la richiesta di archiviazione – a intervenire. Lo ha fatto questa mattina, martedì 18 novembre, con una conferenza stampa.
«La Provincia continua a consentire un’attività che non ha alcuna giustificazione scientifica e che, come sostiene lo stesso ISPRA, danneggia la fauna e l’ambiente alpino – ha dichiarato Federico Crisetig responsabile dell’area animali selvatici dell’associazione – Il foraggiamento serve di fatto solo a incrementare il numero di ungulati per favorirne la caccia, in contrasto con i principi di tutela degli animali selvatici».
I rischi
Alla conferenza sono intervenuti il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi, il veterinario esperto di grandi carnivori Alessandro De Guelmi e lo stesso Crisetig, illustrando dati ed evidenze scientifiche. Secondo gli esperti, distribuire cibo nei boschi incrementa la densità di cervi e caprioli, altera gli ecosistemi, favorisce la diffusione di malattie e può aumentare incidenti stradali e danni all’agricoltura.
«Gli orsi non attaccano con intento predatorio – ha spiegato De Guelmi – Lo fanno quando hanno perso la naturale diffidenza verso l’uomo dopo essersi alimentati con cibo di origine antropica. È così che nasce l’orso confidente, destinato poi a essere ucciso».
Degasperi ha aggiunto: «Quanto è etico un foraggiamento che diventa adescamento? Non c’è un reale monitoraggio delle mangiatoie e gli studi mostrano che attirano anche lupi e orsi. La responsabilità è della Provincia, che mostra inerzia nella gestione dei siti».
«Divieti ignorati e controlli inesistenti»
La Lav accusa la Provincia di incoerenza: pur riconoscendo la necessità dei cassonetti anti-orso per evitare che i plantigradi associno il cibo alla presenza umana, l’amministrazione continuerebbe a tollerare la pratica del foraggiamento, vietata nei territori con presenza accertata di orsi.
«La responsabilità della Provincia è evidente – ha detto Crisetig – Nonostante le raccomandazioni di Ispra di rimuovere tutte le fonti di cibo antropico, la Giunta Fugatti continua a permettere una pratica utile solo alla lobby venatoria».
Secondo l’associazione, le Relazioni Triennali dell’Associazione Cacciatori Trentini mostrano chiaramente come vari distretti venatori svolgano foraggiamento anche in aree con presenza accertata di orsi, senza controlli e spesso senza nemmeno sapere quante mangiatoie ci siano sul territorio.
Per questi motivi, l’associazione si è opposta all’archiviazione del procedimento penale avviato nei confronti del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e ha presentato un ricorso amministrativo in attesa di udienza il 29 gennaio 2026 davanti al Consiglio di Stato, per ottenere pieno accesso alle informazioni sul foraggiamento in Trentino.
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