La polemica
venerdì 30 Maggio, 2025
Ispezione al Prati, il caso finisce in Consiglio provinciale. E si accende lo scontro prof-genitori
di Tommaso Di Giannantonio
Degasperi (Onda) presenta una mozione: «Chiaro disegno politico contro la scuola. Ora si ordini una visita anche al Polo Veronesi»

Il caso dell’ispezione al liceo classico Prati, la scuola più antica del Trentino, finisce in Consiglio provinciale. In vista della prossima seduta – in programma da martedì – Filippo Degasperi (Onda) ha presentato una mozione in cui sollecita la giunta a «valutare una visita» anche al Polo Veronesi di Rovereto, dove «ci sono sedie che volano dalle finestre». Altrimenti «sarebbe ancora più evidente il disegno politico contro il Prati», attacca il consigliere. Intanto si accende lo scontro anche tra docenti e genitori.
Il Prati sotto i riflettori
La «visita esterna» al liceo di Trento è stata ordinata a seguito di «segnali di particolare complessità e criticità rispetto alla gestione, al clima organizzativo e al benessere degli studenti e di tutte le componenti della scuola». Con queste motivazioni il Dipartimento istruzione della Provincia ha dato mandato a due ispettrici di trascorrere tre giorni al Prati, lo scorso aprile, per verificare le segnalazioni, «stratificate nel corso degli anni», specificano fonti di Piazza Dante. La notizia dell’ispezione ha acceso i riflettori su una delle scuole più prestigiose del Trentino, sempre in testa alla classifica dei licei classici. In particolare la lettera di una studentessa – pubblicata su il T del 27 maggio – ha messo in luce il malessere vissuto da una parte di ragazze e ragazzi: «Il Prati è una scuola bellissima, ma dietro alle risate, al greco e al latino si nasconde una realtà tesa, fatta di aspettative schiaccianti, a volte anche di mancanza di umanità». «Critiche ingiuste», secondo due sue colleghe: «È vero, i prof sono severi, non fanno sconti — hanno raccontato su il T di ieri — ma non è forse questo il ruolo della scuola? Insegnarci a superare i nostri limiti?».
«Grave sentire minorenni»
Quel che è certo è che l’ispezione «ha scosso la scuola», spiega Ceschi, docente di Latino e Greco al Prati, oltre che presidente dell’associazione di insegnanti Docet. «Una visita estremamente destabilizzante — aggiunge — Trovo molto grave, inoltre, interrogare studenti minorenni su questioni sensibili, alludendo al comportamento di qualche insegnante e a situazioni non meglio precisate. Almeno che ci sia un problema di rilevanza penale, ma a quel punto sarebbe intervenuta un’autorità giudiziaria. Qui, invece, siamo nel campo delle dinamiche educative». Il prof contesta le critiche mosse al liceo: «Il Prati è una scuola in cui si cammina con serenità e dove c’è una relazione profonda con gli studenti. Possono esserci situazioni complicate, ma in tutte le scuole. La visita ha creato un clima di terrore».
«Operazione di ascolto»
Non la pensa così il presidente della Consulta provinciale dei genitori, alla guida anche delle famiglie del Prati: «Spiace constatare che il dibattito sul benessere, o sul disagio, degli studenti si sia trasformato in una contrapposizione tra chi difende e chi critica la scuola, come se fosse una sorta di processo all’intera scuola. In realtà, come emerso anche durante la Consulta dei genitori di istituto dell’8 aprile — sottolinea Freschi — la situazione non può essere ridotta a un giudizio univoco. Esistono classi in cui non si registrano difficoltà rilevanti, accanto ad altre dove emergono segnali di disagio, in alcuni casi anche significativo, spesso ricondotti a criticità legate alle modalità relazionali o alla gestione didattica di singoli docenti». Per questo Freschi invita a «riattivare un percorso di analisi e ascolto».
La mozione di Degasperi
Secondo Degasperi, invece, è in atto un «accanimento contro il Prati»: «Se ci sono dei problemi, è giusto che vengano risolti, ma non si capisce la diversità di trattamento». Da qui la richiesta di un’ispezione al centro roveretano: «Il Polo Veronesi — scrive nella mozione — è un contesto in cui i docenti (poi degradati a “formatori” per deriva contrattuale) hanno avuto il coraggio di segnalare “il clima teso all’interno del centro”. E come non ricordare i video virali sui social di sedie che volano in classe, gli interventi dei vigili del fuoco per le fiamme appiccate e dell’ambulanza in soccorso di un “ferito” durante un “gioco” che consisteva nel lancio di manufatti da laboratorio sulla testa altrui?».