Il programma
sabato 19 Luglio, 2025
I quarant’anni dalla tragedia di Stava e i 100 anni della Campana della Pace: Mattarella arriva in Trentino
di Simone Casciano
Due le commemorazioni a cui parteciperà il Capo dello Stato. Prima a Tesero poi a Rovereto

Nel nome del ricordo e della pace, con questo spirito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà oggi in Trentino. Una doppia visita, quella del Capo dello Stato, che lo porterà prima a Tesero per commemorare le vittime della strage di Stava a 40 anni dal disastro e poi alla Campana dei Caduti di Rovereto in occasione del centenario.
Il programma
Il Presidente raggiungerà di prima mattina il comune di Tesero dove presenzierà alla cerimonia per i quarant’anni della tragedia di Stava, con inizio alle 10.45. Nel cimitero delle vittime adiacente alla chiesa di San Leonardo vi sarà la deposizione di una corona di fiori al monumento alle Vittime della Val di Stava da parte del Presidente della Repubblica. Sull’area cimiteriale saranno ammessi i soli familiari delle vittime. La cerimonia sarà accompagnata dall’esecuzione con la tromba del silenzio in memoria delle vittime. Successivamente, alle ore 11, al teatro comunale di Tesero si terrà la cerimonia civile organizzata dal Comune di Tesero, dalla Fondazione Stava 1985 assieme alla Fondazione Vajont e alla Fondazione Alexander Langer. L’economista Stefano Zamagni proporrà una riflessione sulla responsabilità civile e d’impresa e sul modo corretto di concepire l’attività economica, il profitto e il rapporto con l’ambiente.. A Rovereto l’arrivo del Presidente è previsto dopo mezzogiorno. Il Colle di Miravalle per l’occasione sarà chiuso al traffico privato e saranno ammessi solo mezzi espressamente autorizzati. Il pubblico dovrà accedere all’interno dell’area della Campana entro le ore 11.15 munito di apposito biglietto e documento di identità. Si potrà arrivare a piedi oppure con il servizio di bus navetta messo a disposizione dal Comune, con partenza dalle 8.45 da piazzale Leoni, sul lato di via Saibanti, e arrivo al colle di Miravalle. Per chi non potrà assistere sul luogo della cerimonia, è prevista una diretta streaming presso l’auditorium Melotti del Mart in corso Bettini e sui canali social del Comune di Rovereto.
«Una strage da evitare»
Arrivato al suo secondo mandato da Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella era già in carica da gennai 2015 quando ci fu il trentennale della strage di Stava. «Quella di Stava – scrisse Mattarella nel 2015 – Fu una strage che poteva essere evitata, che si doveva evitare. La giustizia ha fatto il suo corso. Oggi non ci sono dubbi sulle responsabilità, ma nulla potrà mai restituire alla vita e agli affetti le duecentosessantotto persone inghiottite dall’acqua e dal fango, tra i quali molti bambini e ragazzi. L’Italia – sottolineò ancora Mattarella – Ha il dovere di ricordare quel sacrificio e di agire con decisione e competenza perché simili tragedie non abbiano più a ripetersi. Abbiamo l’obbligo di rendere merito a chi, in quei giorni tristi, si è prodigato per i soccorsi e alla popolazione di Stava e di Tesero che ha reagito con dignità e spirito di solidarietà di fronte all’accaduto. E, infine, è giusto onorare l’impegno di chi si è battuto per far emergere la verità e di chi ha lottato per preservare la memoria di Stava e dei suoi morti innocenti». Prima di lui su Stava si era espresso anche Carlo Azeglio Ciampi. Da Presidente della Repubblica accolse nel 1999 al Quirinale i promotori della Fondazione Stava 1985. Poi nel 2005, in occasione del ventennale, scrisse «il ricordo di quelle immagini di dolore e distruzione, della orrenda violenza del fango, che travolse uomini e cose, scuote ancora nel profondo la coscienza degli italiani». Quando il disastro accadde era Presidente della Repubblica da poche settimane Franco Cossiga, che nel giorno stesso della tragedia aveva ricevuto al Quirinale l’allora presidente della Provincia di Trento Flavio Mengoni suo vecchio compagno di università. Arrivò sui luoghi della strage due giorni dopo invocando una «giustizia serena e severa».
Il bisogno di pace
Il tema della pace sarà al centro delle cerimonie a Rovereto ed è stato spesso anche il cuore degli interventi di Mattarella in questi mesi. Nel suo discorso di fine anno il Presidente della Repubblica aveva detto «Mai come adesso la pace grida la sua urgenza.
La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità».
Più recentemente, il 10 luglio, aveva invocato per l’Ucraina «una pace giusta, complessiva, condivisa, duratura», che non sia una «resa alla sopraffazione del più forte», ovvero «una pace apparente a condizioni ingiuste», perché questa «ha sempre vita breve».
Sul conflitto a Gaza, il Capo dello Stato aveva definito «disumano affamare i palestinesi» e sottolineato come «La soluzione a due Stati può sembrare irraggiungibile in questa situazione, ma è l’unica percorribile».