Terra Madre

domenica 29 Giugno, 2025

Giugno più caldo, il 2025 già da podio

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Mese vicinissimo ai record del 2003 e del 2022: ben 15° a 3000 metri

Quando si parla di ondate di caldo e se ne parla, volenti o nolenti, sempre più spesso, in particolare d’estate, c’è un chiarimento da fare: non servono temperature record per avere anomalie a dir poco eccezionali. È quello che sta accadendo negli ultimi giorni sul Trentino: valori completamente sballati, soprattutto se consideriamo il fatto che non siamo in piena estate ma a fine giugno, un mese che è un gradino sotto, nel clima locale a luglio e ai primi quindici giorni di agosto.
Basta guardare le temperature registrate ieri, sabato 27 giugno. Quanti sono «normali» i 38,4 gradi registrati a Rovereto, dalla stazione posta nell’ex convento dei francescani? Risposta: siamo a circa dieci gradi sopra la media, anche se una manciata di volte questa temperatura è stata superata. E i quasi 39 registrati alla frana di Lases? La stazione è notoriamente esposta e spesso segna i valori più alti del Trentino: non di meno è un dato che non si vede tutti gli anni. La lunga lista prosegue con gli altri centri di fondovalle: sopra i 38 gradi anche Aldeno, mentre la stazione del Liceo Galilei a Trento si ferma a 37,5 (un grado in meno alle Laste e a Roncafort). Quello di ieri è stato il giorno più caldo di questo 2025… finora, perché oggi i valori delle massime potrebbero essere ritoccati verso l’alto.

 

Ancora notti tropicali
Ma il valore più estremo registrato in questi giorni è quello che forse i non addetti ai lavori hanno notato meno: i 24 gradi notturni registrati a Trento tra mercoledì e giovedì. In questo caso siamo 11 gradi sopra la media. Ma anche la scorsa notte diverse località del Trentino sono andate sopra i venti gradi, infilando così una lunga serie (interrotta solo nella notte tra giovedì e venerdì) di «notti tropicali», come vengono definite dai meteorologi. A distinguersi, ancora una volta le località dell’Alto Garda, per l’effetto del lago. Da segnalare anche i quasi 15 gradi diurni (14.5, per la precisione) agli oltre tremila metri di cima Presena. Sulla Marmolada si sono sfiorati i 10 (9.9). Il giorno del crollo del seracco, nel 2022, erano stati 12. Lo zero termico, del resto, è calcolato essere oltre i cinquemila metri, valore inedito, alle latitudini del Trentino, per il mese di giugno.

 

Assalto al record del 2003
Dunque non è tanto il singolo dato del singolo giorno quanto la «persistenza», termine molto usato in meteorologia. Ed ecco che, se non c’è il record giornaliero, potrebbe arrivare quello mensile. In Trentino quest’ultimo resiste dalla famigerata estate del 2003, usata da sempre come confronto per le ondate di caldo. Finora il record sui tre mesi e sui singoli mesi di giugno e agosto (luglio fu leggermente meno caldo) resta inviolato. Potrebbe cedere? «Ancora non lo sappiamo — spiega Davide Ricci, previsore di Meteotrentino — ma non siamo distantissimi. Dopo il giugno del 2003 c’è solo il giugno del 2022 e quello dovrebbe già essere stato raggiunto». Quel che è certo è che il caldo ci terrà compagnia ancora per un po’: «Anche i prossimi giorni saranno all’insegna della canicola — prosegue Ricci — ci sarà probabilmente un lieve calo lunedì (domani, ndr) quando aumenterà la possibilità di avere anche dei temporali di calore». Poi fino alla fine della prossima settimana il copione rimarrà più o meno invariato. Le previsioni a lungo termine danno qualche «chance» di abbassamento delle temperature (ma sempre in un contesto leggermente sopra la media) a partire dal 7 luglio. «Ma siamo troppo in là con le previsioni — precisa Ricci — c’è sempre la possibilità che il cambiamento d’aria venga rinviato».

 

Depressioni atlantiche
Se il riscaldamento globale spiega l’aumento generalizzato delle temperature, la situazione che questa settimana ha portato i 40 gradi fin nel nord della Francia ha origine in Atlantico. «Delle depressioni localizzate in Oceano — conclude Ricci — portano l’aria dall’entroterra africano in Europa. Si tratta di una situazione che si ripresenta sempre con maggior frequenza, annullando il caldo più moderato portato dall’anticiclone delle Azzorre».