Il sopralluogo

giovedì 4 Aprile, 2024

Folgaria, serve un vallotomo: strada chiusa per almeno 3 settimane

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Dopo i due distacchi di Pasqua a distanza di poche ore la Ss350 è chiusa e si ipotizza di costruire un tomo per arginare dei massi bloccati in un canalone sulla parete rocciosa

Ci vorranno almeno tre settimane di lavori e disgaggi per la messa in sicurezza della Ss350 di Folgaria e Valdastico e soprattutto la realizzazione di un vallotomo perché a incombere sulla strada che collega Veneto e Trentino si sono fermati diversi massi di grosse dimensioni in un canalone a monte della carreggiata. La necessità evidenziata dai tecnici nel corso del primo sopralluogo dopo la frana di domenica, avvenuto nella giornata di martedì, è quindi quella di creare un bacino arginato e chiuso da un vallotomo in grado di contenere i massi per garantire la sicurezza della strada sottostante. Tre settimane almeno, quindi, di nuova chiusura e di conseguenza di pesanti disagi agli abitanti dell’altopiano: dalle ditte artigiane alle aziende, oltre ai tanti lavoratori pendolari che ogni giorno della Ss350 si servono per raggiungere il posto di lavoro. La terza chiusura in quattro mesi è un duro colpo per la viabilità e anche se la stagione sciistica si è chiusa proprio con il fine settimana di Pasqua e l’economia turistica può essersi risparmiata un impatto negativo, rimane il problema di chi sul territorio ci vive e chiede risposte definitive al problema della sicurezza sulle strade, in primis, e della viabilità come secondo ma non meno importante aspetto visto quanto tempo il traffico mangia nella vita di chi si ritrova fermo in colonna ogni singolo giorno. Per questo il sindaco di Folgaria Michael Rech si è fatto portavoce dei suoi cittadini nel chiedere ristori rivolti alle aziende e mirati ad incidere sul danno economico che questa apertura a singhiozzo della Ss350, a partire dal primo crollo del novembre scorso fino all’ultimo del giorno di Pasqua, ha causato. Ma soprattutto al di là di un sostegno una tantum legato a questi mesi critici, è di garanzie sul futuro che gli abitanti dell’altopiano vogliono parlare con la Provincia. Il versante roccioso è instabile – tre crolli tutti concentrati fra località Buse e località Busatte in quattro mesi lo testimoniano – e gli interventi puntuali non sembrano essere più sufficienti a garantire la sicurezza minima nelle giornate di maltempo: Rech sta chiedendo al presidente Maurizio Fugatti un intervento su tutto il versante montano e un piano per lo sviluppo territoriale dell’altopiano alla luce delle sue specificità.