il femminicidio

venerdì 1 Dicembre, 2023

Finita l’autopsia su Giulia Cecchettin: è morta per dissanguamento dopo la rescissione di una vena aorta

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Saranno probabilmente necessari altri accertamenti medici più approfonditi e delicati per stabilire l'ora del decesso

È terminata poco fa, alla Uoc di Anatomia Patologica dell’università di Padova l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a Vigonovo, in provincia di Venezia, dall’ex fidanzato Filippo Turetta che ha poi abbandonato il cadavere sulle sponde del lago di Barcis.

Giulia sarebbe morta subito dopo la seconda lite, avvenuta nella strada vicinale della zona industriale di Fossò. Quando il cadavere della ragazza è stato ritrovato sulle sponde del lago di Barcis, dopo essere stato abbandonato da Filippo Turetta, era già morta. A provocare la morte di Giulia Cecchettin sarebbe stata la rescissione di una vena aorta, a seguito di una coltellata inferta da Filippo Turetta. Il decesso della ragazza, secondo quanto è emerso dall’autopsia, è stato causato quindi da un emorragia.

È quanto è emerso dall’autopsia terminata poco fa alla Uoc di Anatomia Patologica dell’università di Padova, condotta dal medico legale Guido Viel e dalla sua equipe. Per ‘cristallizzare’ le evidenze dell’esame autoptico nella relazione medico legale, bisognerà collegare ai dati scientifici gli elementi che sono emersi dalle immagini delle telecamere, come gli orari e le date, che hanno immortalato alcune scene dell’aggressione e della fuga della Fiat Grande Punto di Filippo Turetta, utilizzata per trasportare il corpo e per la fuga successiva, prima in Austria e poi in Germania.

Saranno probabilmente necessari altri accertamenti medici più approfonditi e delicati, quindi, l’autopsia potrebbe proseguire anche nella giornata di domani. Tra i quesiti peritali, formulati dalla procura, gli specialisti dovranno rispondere anche a quello della datazione della morte circoscrivendone con più precisione possibile anche l’orario. Tra i consulenti presenti, oltre al medico legale Guido Viel, perito incaricato dalla procura, anche entomologo forense Stefano Vanin, il cui compito sarà quello di datare la morte in base alla presenza di larve di mosche ed insetti, repertate nelle ferite che presenta il cadavere.