Enologia

venerdì 16 Giugno, 2023

Cantine Ferrari Trento, Cyril Brun nuovo chef de cave. “Dalla Champagne al Trentino, ma prima di innovare voglio conoscere il territorio”

di

Succederà a Ruben Larentis che andrà in pensione. Brun è considerato una delle figure di riferimento dell'enologia francese. Il presidente e Ceo Matteo Lunelli: "Accogliamo un fuoriclasse"

Grande colpo della Ferrari Trento che ha annunciato Cyril Brun come nuovo Chef de Cave. Dalla Champagne al Trentino: per la prima volta, una figura di riferimento dell’enologia francese diventa direttore tecnico a tempo pieno di una cantina di bollicine italiane. Brun succederà a Ruben Larentis, che, dopo 37 anni, andrà in pensione. Una lunga carriera, quella di Larentis nel Gruppo Lunelli, durante la quale i Trentodoc della casa hanno collezionato una serie innumerevole di riconoscimenti, a conferma dell’altissimo livello qualitativo che Ferrari Trento ha espresso, vendemmia dopo vendemmia, sotto la sua direzione tecnica. Un esempio su tutti, la vittoria, per ben cinque volte, del premio di Producer of the Year al concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships. A livello personale, Ruben è stato insignito, nel 2010, del titolo di Enologo dell’Anno dal Gambero Rosso e, nel 2019, ha ricevuto il Lifetime Achievement Award dalla giuria di Champagne & Sparkling Wine World Championships.

Cyril Brun nasce nel 1969 ad Aÿ, nel cuore della Champagne. Dopo un’esperienza nella cantina di famiglia, nel 2000 arriva in Veuve Clicquot, dove, per 15 anni, coordina il programma dedicato al Pinot Nero e guida il team di Innovazione e Sviluppo. Nel 2015 è nominato Chef de Cave da Charles Heidsieck. Nel 2019 e nel 2022, conquista il titolo di Sparkling Winemaker of the Year, in occasione della International Wine Challenge. Viene celebrato a livello internazionale anche per aver ricreato la famosa cuvée chiamata Champagne Charlie.

Tra Ferrari Trento e la Champagne ci sono legami storici. Alla fine dell’Ottocento, Giulio Ferrari si innamorò del Metodo Classico nella regione francese. Da lì, portò l’uva Chardonnay, diffondendone la coltivazione in Trentino e in Italia, grazie alla sua attività di vivaista. Fu lui a intuire, per primo, la straordinaria vocazione del Trentino e, nel 1902, fondò la cantina che, 121 anni dopo, porta ancora il suo nome. In entrambe le zone, la vendemmia è ancora oggi effettuata a mano e la seconda fermentazione avviene esclusivamente in bottiglia.

L’esperienza in Trentino si preannuncia, tuttavia, nuova per Cyril Brun, in quanto la viticoltura di montagna, che ne è la cifra stilistica distintiva, conferisce al Trentodoc una identità forte e unica. Brun sarà alla guida di una squadra tecnica preparata, in azienda da diversi anni. La sua esperienza, il suo desiderio e la determinazione nell’affrontare la nuova sfida lo rendono il profilo ideale per la creazione delle bollicine più premiate d’Italia. Ferrari Trento attribuisce grande importanza all’attrazione di talenti, credendo fermamente nel valore che deriva dalla contaminazione tra professionalità e background differenti. Dopo un lungo e accurato processo di selezione, è apparso chiaro che Cyril Brun offrisse la perfetta sintesi di competenza e passione che permetterà a Ferrari Trento di continuare il proprio percorso di crescita all’insegna dell’eccellenza.

“A nome della mia famiglia e di tutti i collaboratori di Ferrari Trento, esprimo i nostri più sentiti ringraziamenti e congratulazioni a Ruben per gli straordinari risultati raggiunti”, afferma il Presidente e CEO di Ferrari Trento, Matteo Lunelli. “Siamo entusiasti di accogliere Cyril nel nostro team, certi che, da fuoriclasse quale è, porterà un importante contributo e saprà interpretare al meglio la viticoltura di montagna del Trentino. Abbiamo piena fiducia nel fatto che creerà dei magnifici Trentodoc, fedeli al nostro stile e alla tradizione del territorio, ma introducendo una nuova prospettiva”.

Cyril Brun condivide con Ferrari Trento l’apertura allo scambio di competenze e best practice oltre i confini. “Sono convinto della qualità di Ferrari Trento e del potenziale del Trentodoc. L’opportunità di realizzare grandi bollicine da un territorio di montagna vocato come il Trentino è un privilegio e un entusiasmante stimolo ad applicare le mie conoscenze e la mia esperienza in un contesto nuovo per me. In una fase iniziale, mi dedicherò alla comprensione della realtà locale, prima di considerare eventuali innovazioni. La creazione di un vino è questione di dettagli: l’obiettivo, quindi, sarà quello di crescere, passo dopo passo, proprio concentrandoci sui particolari”, dichiara Brun.