La tragedia
domenica 31 Agosto, 2025
Borgo, docente morta schiacciata dall’armadio: verifiche nella casa sequestrata
di Benedetta Centin
Sopralluogo del consulente tecnico della Procura nel monolocale dove il 31 luglio è stata trovata senza vita la 60enne Teresa Di Fiore. L'inchiesta per omicidio colposo vede indagate le due proprietarie
Non solo l’autopsia sulla vittima ma anche una consulenza tecnica, delegata a un ingegnere, che ha già effettuato un sopralluogo nel piccolo appartamento da un mese sotto sequestro. E potrebbero essere necessari ulteriori accertamenti. Per scandagliare ogni possibile scenario, per appurare scrupolosamente quanto accaduto e individuare tutti i responsabili. La Procura di Trento non vuole lasciare nulla di intentato sulla morte della 60enne Teresa Di Fiore, l’insegnante di Tivoli che il 31 luglio scorso è stata rinvenuta senza vita in casa, nel monolocale di via XXIV Maggio a Borgo Valsugana in cui viveva da un anno. Meno di 25 metri quadri invasi da un odore pungente: il corpo era in stato di degrado, schiacciato tra il letto a scomparsa e l’armadio che lo avrebbe dovuto contenere. Sarebbe franato addosso alla donna mentre era stesa con libri e computer. Almeno questa era la ricostruzioni nelle prime fasi, ma starà all’inchiesta per omicidio colposo — che vede indagate le due proprietarie del piccolo appartamento, due trentine di 56 e 57 anni — a fare chiarezza.
Relazione medica
L’autopsia delegata dal magistrato titolare del fascicolo avrebbe confermato che la docente romana era morta da una settimana circa quando un vicino ha dato l’allarme, insospettito dal fetore. Ma bisognerà attendere il deposito della relazione da parte del medico legale Dario Raniero dell’Istituto di Medicina legale di Verona per conoscere le cause della morte della donna, per sapere se sia stato davvero un trauma, e in particolare quale, ad uccidere l’insegnante di italiano e storia ai corsi serali dell’Istituto tecnico «Tambosi» di Trento.
Accertamenti nel monolocale
Nel frattempo le indagini proseguono: la vice procuratrice vicaria Patrizia Foiera ha delegato una consulenza tecnica a un esperto che ha proceduto già ad effettuare un sopralluogo nel monolocale sotto sigilli. Se l’imprevisto sia successo per un malfunzionamento della struttura, se invece l’armadio che si è ribaltato sia stato fissato in modo non adeguato alla parete, o ancora se questa non fosse adeguata a supportare un simile peso sarà il consulente tecnico della Procura ad appurarlo. E non è escluso che a dover rispondere di quello che sembra un tragico incidente domestico possa essere anche chi ha montato l’armadio con il letto a scomparsa, se non anche lo stesso produttore. Valutazioni, queste, che spettano alla Procura che sta procedendo a ritmo serrato per sciogliere i tanti dubbi attorno alla tragedia.
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