Il funerale

sabato 17 Febbraio, 2024

Borgo d’Anaunia, l’ultimo saluto a Ivano Martintoni. Il toccante addio della figlia Jessica: «Sarai sempre il mio punto fisso, anche da lassù»

di

Centinaia di persone hanno salutato l'imprenditore di 60 anni che ha perso la vita in un incidente stradale

La piccola comunità di Borgo d’Anaunia si è fermata pomeriggio per stringersi nel dolore e dare l’ultimo saluto al concittadino Ivano Martintoni, il noto imprenditore locale scomparso tragicamente in un incidente stradale a 60 anni lo scorso giovedì 15 febbraio.

Nella chiesa parrocchiale di Fondo sono state centinaia le persone che hanno voluto stringersi attorno alla moglie Mara, alla figlia Jessica e a tutti i familiari di Ivano e che, ancora increduli, hanno voluto salutare per sempre una persona ben conosciuta all’interno della comunità e non solo. Giovedì, poco dopo le 14, Ivano stava percorrendo la strada statale 43 in direzione Trento. Ad un tratto, però, poco prima della stazione di Cressino, il furgone guidato dall’imprenditore noneso è finito tragicamente contro un tir che proveniva nella direzione opposta. Per il sessantenne, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

«Queste tristi occasioni – ha detto durante l’omelia don Michele Vulcan – ci permettono di scoprire come il Signore cerchi di intessere un legame con noi. Non conoscevo personalmente Ivano, ma so che alla fine di una giornata lavorativa amava creare spazi per stare insieme agli altri. Oggi è il Signore che ci invita al suo banchetto per una parola che è intrisa nell’amore e che ci permette di cambiare il modo di stare al mondo. Lo scopo della vita è quello di togliere di mezzo la pressione e di aprire il cuore. Questo è possibile solo se l’uomo tiene la vita aperta all’oltre. Siamo qui a vivere e a chiedere a Dio di raccogliere la vita di Ivano, tenendo conto di tutto il bene che ha seminato. Vogliamo volgere lo sguardo verso colui che è vita e luce del mondo per chiedere che asciughi le lacrime che stiamo versando e possa raccogliere anche le nostre vite in un abbraccio di eternità».

Prima di salutare per sempre, un’ultima volta, Ivano, al termine dell’esequie è stata letto un lungo e toccante messaggio scritto dalla figlia Jessica. «Ehi papi, ma cosa mi combini? Mi sarei aspettata di tutto e lo sapevo che prima o poi poteva succedere di nuovo di ricevere una telefonata così, ma mai avevo preso in considerazione l’idea di perderti così presto. Ho sempre sperato di vederti sereno all’età dei nonni e di vederti godere la vita finalmente dopo i tanti anni di sacrifici che hai fatto. Sembra un film che si ripete: tu col tuo papà, Mara col suo e ora, purtroppo, io con te. Sei sempre stato il punto fisso, la mia forza ma anche la mia più grande debolezza. Avevo la certezza che per ogni dubbio o problema tu avresti trovato la soluzione giusta; avevo la sicurezza che eri sempre pronto a guidarmi verso la strada giusta e a proteggermi. Ma dopo quel 4 aprile del 2019 sei diventato la mia più grande debolezza, tutto è cambiato e la paura di perderti è diventato un pensiero costante. Quella giornata orribile ti ha fatto cambiare per sempre, ma finalmente avevi capito che era arrivato il momento di godersela e di vivere il lavoro non più come una ragione di vita, ma più come un passatempo e avevi capito che era il momento di farti vedere per come eri realmente. Sei sempre stato un esempio di vita lavorativa per tante persone e vedrò di continuare a renderti orgoglioso, facendo tesoro di ogni tuo insegnamento. Grazie per i bellissimi momenti passati insieme anche se purtroppo sono stati pochi ma grazie soprattutto per tutto quello che hai fatto per me. Auguro ad ogni figlia di avere un rapporto speciale come lo avevamo noi. Eri un papà mentore, confidente, eri un esempio ed eri un amico. Ora continua ad essere un punto fisso anche da lassù: ti voglio bene papi».