Terrorismo
domenica 25 Agosto, 2024
Attentato a Solingen, l’attentatore si consegna e confessa
di Redazione
L'Isis rivendica l'attacco durante il Festival della diversità: tre morti e 8 feriti
Un uomo “fortemente sospettato” di essere l’autore dell’attacco a Solingen nel quale sono morte tre persone e altre otto sono rimaste ferite, è stato arrestato intorno alle 23 di sabato. Lo ha confermato il ministro degli interni del Nord Reno-Vestfalia, Herbert Reul. “Abbiamo seguito una pista calda per tutto il giorno”, ha detto Herbert Reul all’emittente Ard. “La persona che abbiamo cercato per tutto il giorno è stata arrestata poco fa”, ha aggiunto il ministro, spiegando che la polizia non solo ha “indizi”, ma ha raccolto anche “prove”. Secondo Der Spiegel, il sospettato è il siriano Issa al H. di 26 anni che si sarebbe consegnato nella serata di sabato ad una pattuglia della polizia. I suoi vestiti erano sporchi e imbrattati di sangue, hanno detto fonti della sicurezza. Secondo Bild, avrebbe detto agli agenti “Sono quello che state cercando”. Il sospettato, secondo Der Spiegel, è nato nella città siriana di Deir al-Sor. È arrivato in Germania alla fine di dicembre 2022 e ha chiesto asilo a Bielefeld. Un anno dopo ha ricevuto la cosiddetta protezione sussidiaria, che spesso ricevono i rifugiati provenienti da paesi devastati dalla guerra civile. È un musulmano sunnita. Secondo le informazioni, l’uomo non era noto alle autorità di sicurezza come estremista islamico. In serata i servizi di emergenza hanno portato via da un rifugio per profughi a Solingen un uomo che doveva essere interrogato come testimone. La polizia era sul posto in gran numero perché sospettava che anche il principale sospettato si trovasse negli alloggi per richiedenti asilo. Qualche tempo dopo, il sospetto aggressore si è consegnato alla pattuglia della polizia. L’Isis in precedenza aveva rivendicato la responsabilità dell’attacco, affermando che l’aggressore aveva preso di mira i cristiani ed è un “soldato dello Stato islamico” che ha compiuto gli attacchi venerdì sera “per vendicare i musulmani in Palestina e ovunque”.
Fonte La Presse
Alto Garda
La famiglia di Mikele Corradi, trentino morto in Colombia: «Vogliono 13 mila euro solo per riavere la salma. Siamo distrutti e non sappiamo cosa fare»
di Leonardo Omezzolli
Non era stato operato perché senza assicurazione. Tanta la burocrazia da affrontare: ufficialmente il corpo non è stato ancora riconosciuto
Mondo
La Provincia di Trento conferma: «Pronti a mandare la protezione civile a Gaza». Tra le priorità gli ospedali da campo
di Redazione
Il direttore del dipartimento Raffaele De Col: «La disponibilità sarà effettiva solo quando ci saranno condizioni di sicurezza stabili per gli operatori che saranno chiamati a realizzare le diverse attività»