La manovra
domenica 29 Giugno, 2025
Assestamento, crepe Lega-FdI. Urzì: «Assegno per il terzo figlio, soldi agli immigrati»
di Donatello Baldo
Il deputato di FdI: «Fugatti diceva prima i trentini». Bisesti (Lega): «Confronto aperto»

Fino ad ora la divisione interna alla maggioranza di centrodestra era sul punto, nel merito della misura proposta dal governatore Maurizio Fugatti all’interno dell’assestamento di bilancio: un incentivo economico per il terzo figlio. Contro, l’assessora provinciale Francesca Gerosa e il consigliere provinciale Daniele Biada di Fratelli d’Italia, ma anche la consigliera provinciale Eleonora Angeli di Noi Trentino e il consigliere provinciale autonomista Walter Kaswalder. Tanti però i dubbiosi, anche in giunta. Tutti, però, chiedevano modifiche migliorative, e fino a qualche ora fa sembrava che non ci fosse la volontà di rompere: «La mia — diceva proprio ieri a questo giornale l’assessora Gerosa — non è una contrarietà di principio, ma ho chiesto di sospendere le decisioni in attesa di vedere gli esiti del progetto integrato relativo alla ricerca avviata allo scorso anno». Oggi però arriva il carico da novanta, un comunicato del deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì: «Fugatti favorisce le famiglie degli immigrati. Altroché prima i trentini». Lo scontro, dunque, diventa tutto politico. Con minacce (politiche) annesse: «Questo provvedimento passerà in maggioranza — sottolinea — o a maggioranza». Per dire, insomma, che i suoi due meloniani in Consiglio provinciale (Gerosa e Biada, appunto) poterebbero opporsi in sede di voto. Un affronto non da poco nel passaggio di una manovra economica».
L’accusa di FdI alla Lega
«Il tema è semplice — prosegue Urzì — se il bonus per il terzo figlio si trasformerà in una misura assistenzialista destinata a premiare principalmente famiglie di immigrati si rischierebbe di tradire uno degli impegni principali della maggioranza e Fratelli d’Italia». E aggiunge: «Non è un mistero che le famiglie con più figli siano generalmente quelle immigrate».
Minacce di voto contrario
Fra una settimana la manovra inizia il suo iter legislativo, prima in Commissione poi in Consiglio. E Urzì avverte: «A FdI non vada bene il “si fa così e basta”. Perché il prezzo da pagare per i Trentini, quelli che fanno uno o due figli al massimo, sarebbe estremamente pesante, 37 milioni fumati a favore soprattutto di famiglie di immigrati. Non solo ovviamente ma soprattutto. Alla fine — concede Urzì — deciderà la maggioranza, o forse addirittura si deciderà a maggioranza, però ci teniamo a precisare fin d’ora che a Fratelli D’Italia non sarà mai imputata una azione assistenzialista terzomondista». Tradotto: noi questa proposta non la votiamo. «Non si dica che non avevamo avvertito».
Bisesti: «Confrontiamoci»
Il capogruppo della Lega in Consiglio provinciale Mirko Bisesti non intende replicare a Urzì. Non intende proseguire «nello scontro FdI-Lega». E difende le intenzioni della coalizione: «Il dato politico è che questa maggioranza vuole investire ancora di più, e con ancora più forza, nella famiglia» . Detto questo, apre: «Le misure migliori le troveremo con il confronto interno alla stessa maggioranza». E sembra che anche lui intenda proporre migliorie alla proposta originale del bonus al terzo figlio. Nella riunione di maggioranza degli scorsi giorni, avrebbe sollevato anche lui qualche perplessità, chiedendo di investire «sui servizi, che sono quelli che fanno la differenza», ma anche «sui congedi parentali, sul rendere attrattivo il nostro territorio per giovani con politiche del lavoro attente alla conciliazione e all’attrattività». Insomma, nemmeno Bisesti avrebbe detto «sì, la proposta così com’è va bene». Tutt’altro.
Grosselli: «Stupidità politica»
Nel dibattito sul bonus per il terzo figlio si inserisce anche il segretario generale della Cgil Andrea Grosselli che, in un post su Facebook, accusa Fugatti di stupidità (politica): «Le sue politiche per la natalità sono un fallimento. E ora lancia un intervento shock col quale darà tanto (3,7 milioni di euro in più ogni anno) a pochi (circa 500 famiglie) senza riconoscere nulla a chi magari ha un figlio solo ma ne vorrebbe avere un secondo, né a chi tre figli li ha già». A questo punto, nel suo post, cita nientemeno che Carlo Maria Cipolla, autore del libro «Allegro ma non troppo. Le leggi fondamentali della stupidità umana», accusando il governatore Fugatti di fare riferimento a questa categoria. Politicamente, si intende.