Il contenzioso
domenica 14 Dicembre, 2025
Antenna di Segonzano, ipotesi ricorso: i privati pronti al contenzioso
di Alberto Folgheraiter
Il ripetitore per il 5G alto 28 metri non convince i censiti. L’ex sindaco Villaci: «Noi ci eravamo espressi contro». L’imprenditore Villotti: «Contatterò il mio legale e mi opporrò»
«Pacco dono» natalizio, per nulla gradito, nel giorno di Santa Lucia, per la popolazione di Segonzano. La notizia serpeggiava da qualche mese ma ufficialmente nessuno aveva dato conto. Ieri mattina (sabato 13 dicembre), la prima pagina del nostro giornale ha colto molti di sorpresa. «Il ripetitore per il 5G alto 28 metri. Sindaca e commissione provinciale contrari ma si procede – Segonzano, l’antenna che fa litigare».
Riavvolgiamo il nastro. E andiamo in farmacia, dall’ex sindaco Pierangelo Villaci, oggi consigliere comunale dopo aver guidato l’amministrazione per 10 anni. «Nel 2018, quando sono state assegnate le frequenze per la telefonia 5G, come amministrazione avevamo espresso all’unanimità la contrarietà per una ipotetica installazione di antenne-ripetitrici del segnale sul territorio comunale di Segonzano».
Parere contrario è stato espresso in più occasioni anche dall’attuale sindaca, Grazia Benedetti. Così come da parte dell’ufficio provinciale per la tutela del paesaggio. Opposizione inutile. Con una «Determina» della dirigente generale Cristiana Pretto, in data 11 dicembre 2025, la Provincia autonoma di Trento ha rilasciato l’autorizzazione per installare un impianto «per telecomunicazioni» in prossimità della frazione Luch, nel comune di Segonzano.
Il fatto è che tale impianto, un traliccio di 28 metri, benché su terreno di un privato, insiste nell’area di rispetto del parco delle Piramidi. Si è saputo ieri che già a suo tempo, quando era trapelata la richiesta di una società di telefonia mobile, un’assessora comunale e l’attuale sindaca avevano proposto l’installazione del traliccio più a monte, lungo la strada detta «delle Desène», lontano dall’abitato. La risposta è stata che c’erano difficoltà di accesso alla struttura.
Ieri mattina al bar, nel negozio della Famiglia Cooperativa, tra la popolazione delle frazioni centrali del comune (oltre a Luch, Stedro, Sabion, Scancio, Teaio e Saletto) la «piramide» d’acciaio sopra il parco delle Piramidi di terra è stato l’argomento del giorno.
Ma tra i sussurri ed i bisbigli si è alzata forte e chiara la voce di Alberto Villotti (1963), un imprenditore del porfido che da 21 anni vive in una abitazione che ha fabbricato a Luch ed i cui terreni, fabbricabili, confinano con il sito sul quale dovrebbe sorgere l’antenna della contesa. Dichiara a il T: «Domani, lunedì, parlerò con il mio avvocato perché ho tutte le intenzioni, e non soltanto il sottoscritto, di oppormi a questo impianto».
Intanto ha annunciato pure l’avvio di una raccolta di firme a calce di una petizione che, spiegano in Comune, potrebbe finire tra la carta straccia. «Abbiamo ribadito la nostra contrarietà anche nella conferenza dei servizi del 26 novembre scorso, ma non c’è stato nulla da fare. A parte la nostra opposizione e quella della tutela del paesaggio, gli altri uffici provinciali preposti hanno dato parere favorevole».
Osservano amareggiati alcuni censiti: «Quando si tratta di aprire una finestra o di cambiare il colore degli infissi, Comune, Comunità di Valle, Provincia mettono mille paletti e centomila cavilli, per questa antenna fuori luogo passa tutto con il vento in poppa».
In verità ci sarebbe ben poco da fare, oltre al mugugno generalizzato, poiché si tratta di un progetto legato al Pnrr e dunque all’Europa, per di più su un terreno privato. Tuttavia, la «Determina» impone che l’opera sia realizzata entro un anno, sennò l’autorizzazione decade.
Di più: «Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso alla giunta provinciale entro 10 giorni, oppure al Trga (tribunale regionale di giustizia amministrativa) di Trento entro 60 giorni o, in via alternativa, al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, decorrenti dalla comunicazione dell’atto o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza».
Se l’amministrazione comunale allarga le braccia e pare non avere alcuna intenzione di presentare ricorso, Alberto Villotti, per contro, non ha alcuna intenzione di cedere. E balena al cronista di avere pure un asso nella manica.
Che la piramide d’acciaio abbia i piedi d’argilla?
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