il concerto
mercoledì 3 Dicembre, 2025
Anna Kravtchenko, la stella del pianoforte suona alla Filarmonica per cani e gatti: «L’amore che ci regalano è inestimabile»
di Anna Maria Eccli
L'appuntamento è questa sera alle 20.30. I proventi andranno totalmente a beneficio degli animali del Parco Canile di Rovereto
Una stella del pianismo internazionale, l’artista italo-ucraina Anna Kravtchenko, che a distanza di anni detiene la palma della più giovane vincitrice del Concorso internazionale Busoni (aveva solo 16 anni quando, nel 1992, si portò a casa, dopo anni che non veniva assegnato, il Premio bolzanino, assegnatole all’unanimità) e che da oltre 10 anni è docente al Conservatorio di Lugano, questa sera, alle 20.30, sarà alla Filarmonica con un concerto di beneficenza senza precedenti.
«Per chi non ha voce», l’ha intitolato; generoso, coraggioso, anticonformista contributo alle feste natalizie, da lei stessa ideato per aiutare quella parte di esseri, senzienti, intelligenti, capaci di amore purissimo che sono gli animali. I proventi del concerto, infatti, andranno totalmente a beneficio degli animali del Parco Canile di Rovereto, dell’Associazione Le Fusa, di quei potenti e poco riconosciuti generatori di salute che, con la pet therapy, entrano nell’Agsat di Trento (Associazione genitori soggetti autistici) e nell’Hospice Amedeo Bettini di Mori.
Iniziativa pionieristica per una star mondiale della musica classica abituata a recital raffinati, considerata tra i pianisti più emozionanti e carismatici del nostro tempo (“C’è qualcosa di caravaggesco nel suo pianismo”, ha scritto il critico musicale Gianni Gori). Con Brahms e Chopin, questa volta, a fare il proprio ingresso sul palcoscenico, anticipando la bellezza dell’arte con la “A” maiuscola fatta di sentimenti sublimi, sarà un pensiero di solidarietà verso i più deboli, a due o a quattro zampe che siano. Commovente, strettamente connesso con le difficoltà del nostro tempo, il messaggio scritto dall’artista: «Il mio è un invito a “sentire” con il cuore. Nasce potente in me in questo tempo fragile, in cui tutto sembra diventare più incerto, più costoso, più faticoso… mentre l’amore che ci regalano gli animali resta inestimabile. È questo il motivo per il quale ho deciso di offrire il concerto di beneficenza; un piccolo gesto che nasce dal desiderio di dare davvero voce a chi non ne ha».
Le fusa di un gatto, lo sguardo profondo di un cane, aprono universi affettivi impensabili in tutti, lo sa bene chi li ama, di speranza, di desiderio di vita… sono fonte di forza e resilienza, di genuinità e purezza rigeneratrice soprattutto in chi vive momenti difficili, negli ammalati, nelle persone fragili, negli anziani. Uomo e animali sono uniti dallo stesso disperato bisogno di empatia e tenerezza: «Questo concerto è per loro, e per noi – dice l’artista – per ricordare che aiutare i più deboli ci rende più umani. Non vuole essere solo una serata musicale, ma un abbraccio, un modo per dire grazie a chi si prende cura degli animali abbandonati e anche per sensibilizzare la cittadinanza, perché ci sono tanti cuccioli, tanti animali adulti e anziani che aspettano d’essere aiutati, di entrare in una casa, di ricevere una carezza, di vivere una possibilità nuova. Loro e noi: facce d’una stessa medaglia». Non è un caso, osserva la pianista, se sono molti i musicisti e gli artisti in genere che hanno scelto di condividere la propria vita con un animale. “Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima”. L’ha detto Victor Hugo, troppi anni fa.
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