Comune
martedì 30 Dicembre, 2025
Ianeselli incontra Papa Leone: «Una grande emozione, ci ha esortato a essere promotori di speranza»
di Redazione
Il primo cittadino ha partecipato all'udienza in Vaticano insieme a una delegazione di sindaci italiani: «Da lui parole rare e preziose»
Emozione particolare per il sindaco di Trento Franco Ianeselli e per una delegazione di sindaci italiani. La giornata di ieri è stata infatti quella del primo incontro ufficiale con il nuovo Papa, Leone XIV. Nella delegazione dei sindaci, oltre a Ianeselli, figuravano anche la prima cittadina di Genova Silvia Salis e il sindaco di Bologna Matteo Lepore.
«Grande emozione»
«È stata una grande emozione partecipare oggi all’udienza del Papa insieme ai sindaci italiani e all’Anci nazionale – ha detto Ianeselli – Di questa giornata mi porto a casa la raccomandazione che Papa Leone ci ha rivolto prendendo a prestito le parole del prete partigiano don Primo Mazzolari: “La città non ha soltanto bisogno di fognature, di case, di strade, di acquedotti, di marciapiedi. La città ha bisogno anche di una maniera di sentire, di vivere, una maniera di guardarsi, una maniera di affratellarsi”». Una maniera di affratellarsi, ha concluso Ianeselli «Sono parole rare, preziose, tutt’altro che scontate in quest’epoca di conflitti e di crescita delle disuguaglianze. Grazie Papa Leone per il pungolo, per l’invito a difendere la dignità di ogni persona, per l’esortazione a farci, nonostante tutto, promotori di speranza».
Il discorso di Leone
Don Mazzolari non è stato l’unico esempio portato ai sindaci da Papa Leone. «Emarginazione, violenza e solitudine» sono le sfide che le città devono affrontare ha detto Prevost, aggiungendo alla lista delle criticità anche «la crisi demografica e le fatiche delle famiglie e dei giovani, la solitudine degli anziani e il grido silenzioso dei poveri, l’inquinamento dell’ambiente e i conflitti sociali sono realtà che non vi lasciano indifferenti». Leone ha richiamato l’insegnamento del padre costituente Giorgio La Pira: «Se c’è uno che soffre, io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi, con tutti gli accorgimenti che l’amore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita»