Lo spettacolo
martedì 16 Dicembre, 2025
«Dentro», là dove il teatro incontra l’unicità e le diversità diventano racconto fragile e collettivo
di Ilaria Bionda
Al Teatro Sociale la nuova produzione del gruppo Ikaro della cooperativa sociale La Rete. Sul palco persone con e senza disabilità, in un viaggio intimo
«Dentro» è un invito a non tener conto di quello che può essere il «fuori» e ad andare invece, appunto, «dentro», esplorando le proprie paure, i propri desideri, le proprie passioni e i propri sentimenti. «Dentro» è l’unione di musica, danza, movimenti e parole che attraversando rabbia e paura, desiderio, amore e gioia fanno riflettere, commuovono, toccano le corde inesplorate di ognuno di noi.
«Dentro» è uno spettacolo corale, in cui tutte e tutti sono uguali, ma anche individuale, perché tutte le trentasei persone sul palco sono diverse, grazie alle differenze che le caratterizzano e che ne esaltano l’unicità, esteriore ma soprattutto interiore. Una diversità che, dal palco raggiunge la platea e invita tutti a spogliarsi dei pregiudizi e a lasciare spazio alle emozioni.
«Dentro. Dove le diversità si incontrano» è la nuova produzione teatrale della Cooperativa sociale La Rete che nasce da un percorso laboratoriale realizzato con persone con disabilità, volontari e studentesse e studenti delle scuole del territorio, attraverso il quale ognuno si è trovato a riflettere sul proprio mondo interiore e ha contribuito con vissuti e racconti a costruire le scene dello spettacolo – con le coreografie di Eleonora Damaggio e Andrei Beregoi, le scenografie di Beregoi e Veronica Dallapiccola, i costumi di Giordana Luchesa, la voce narrante di Chiara Turrini e ad audio e luci Fabio e Mirko – andato in scena ieri al Teatro Sociale in una matinée dedicata alle classi e in una serata aperta alla cittadinanza.
Alla regia, insieme all’educatore Mirko Dallaserra, la responsabile dei Servizi Territoriali Inclusivi della Rete, Eleonora Damaggio (autrice anche di drammaturgia, testi e coreografia) che emozionata alla fine della matinée descrive così lo spettacolo: «Si tratta del frutto di un lavoro interiore realizzato tutti insieme per cercare di cambiare prospettiva, perché non è sufficiente accogliere le diversità, serve fare un passo oltre, per arrivare a scoprire che ci assomigliamo tutti, siamo tutti fatti delle stesse radici sporche di terra e degli stessi rami fragili. Il “dentro” per le persone con disabilità è un luogo spesso precluso e da conquistare, uno spazio in cui superare le paure ed esprimere le proprie potenzialità, ma il “dentro” è anche ciò che abita ognuno di noi, un luogo ancestrale e universale».
A farle eco Mauro Tommasini, direttore de La Rete: «Lo spettacolo non ha come obiettivo insegnare, ma raccontare ciò che abbiamo imparato, ossia che non c’è un univoco significato dei termini “normale” e “diverso”, ma che a noi sta a cuore la differenza che contiene l’unicità». Da qui, l’invito al pubblico: «Il tema è riuscire a incontrare la differenza dell’altro, un esercizio non sempre facile quando si parla di disabilità. Quindi è importante attivare la modalità mentale della “pausa”, ossia quella migliore per ascoltare e attendere che l’altro ci muova qualcosa dentro, lasciare spazio alle emozioni, avviando così una trasformazione».
Tommasini confessa, sempre al termine dello spettacolo mattutino, di non aver voluto guardare le prove e di essere rimasto molto emozionato nonché stupito in positivo da ciò che ha visto in scena: «Il risultato ottenuto unendo le singole soggettività, con e senza disabilità, è fantastico: c’è uno stupendo mix tra dimensione artistica, creatività e spessore di ricerca approfondita, tutto questo grazie a Eleonora, motore pulsante di questa magia – racconta il direttore – Non si nota alcuna distanza tra verità e autenticità: le persone portano in scena ciò che hanno interiorizzato e danno vita a uno spettacolo fluido e spontaneo che però allo stesso tempo abbraccia la dimensione scenica con dei quadri artistici piacevolissimi. Non è facile, quando si lavora con l’introspezione, riuscire a portare gioia, ma “Dentro” ci riesce».
Tommasini si sofferma poi sulla realtà teatrale de La Rete: «La nostra caratteristica principale è che, come gruppo Ikaro, non siamo una compagnia teatrale fissa, ma ogni anno incontriamo umanità differenti, con disabilità e senza, e creiamo qualcosa di nuovo. Il livello di comunicazione è però sempre diretto e profondo, per permettere al messaggio di arrivare sempre, anche ai più giovani; infatti, vedere il Teatro Sociale pieno di studentesse e studenti è stato sensazionale».
«Dentro» è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Trento e con il prezioso sostegno di Rotary (Trento, Trentino Nord, Valsugana), Rotaract e Ferrari F.lli Lunelli ed è frutto di un percorso durato cinque mesi: «Risultato incredibile per i pochi mesi di lavoro – afferma Tommasini – Ad un certo punto ci siamo ritrovati senza sala prove, ma facendo rete ci siamo interfacciati con Alessandro Menapace, direttore della RSA Beato De Tschiderer, che ci ha messo a disposizione una sala all’interno della struttura, in cui agli effetti abbiamo messo in piedi lo spettacolo, un grande ringraziamento quindi va anche a lui».
La serata di ieri è stata anche l’occasione per lanciare il nuovo corso per volontari della Cooperativa La Rete, giunto alla trentaseiesima edizione e in partenza a febbraio: «Molte delle nostre attività non sono più sperimentazione ma sono diventate realtà. Abbiamo quindi bisogno di allargare la nostra rete e per questo promuoviamo il nostro nuovo corso, che prevederà sette incontri di due ore ciascuno con relatori di alto livello, persone con disabilità e famigliari che racconteranno le loro esperienze trasmettendo la vera importanza del volontariato».
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