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lunedì 24 Novembre, 2025

Una notte nella natura può rigenerare mente e corpo: lo studio dell’ateneo di Trento che misura il potere del verde

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Lo studio ha coinvolto 200 partecipanti, dimostrando come la sensazione di burnout sia diminuita dell'8%, quella di benessere migliorata del 16% e la rigeneratività cresciuta a un livello vicino a 8 su 10

A volte basta una notte immersi nel silenzio del bosco per ritrovare equilibrio, calma ed energia. Non è solo una sensazione: lo dimostra lo studio “Uomo e Natura – Gli Effetti della Natura sul Benessere”, realizzato da Friland in collaborazione con i dipartimenti di Psicologia delle Università di Trento e Padova. Una ricerca durata sei mesi, con oltre 6.000 ore di osservazione e più di 200 partecipanti, che ha misurato scientificamente l’impatto di un’esperienza in natura sul benessere psicologico.

Il protocollo ha coinvolto ospiti delle “casette” Friland, piccole abitazioni panoramiche ed ecosostenibili immerse in contesti naturali lontani dal rumore urbano. I ricercatori hanno analizzato tre parametri – benessere psicologico, burnout, rigeneratività – attraverso questionari somministrati prima e dopo il soggiorno.

I risultati parlano chiaro: una sola notte nella natura aumenta il benessere percepito del 16%, mentre il burnout, quella sensazione di stanchezza mentale ed emotiva tipica dei ritmi moderni, si riduce dell’8%. Ancora più sorprendente il dato sulla rigeneratività: il potenziale rigenerante dei luoghi naturali monitorati ha raggiunto un valore medio di 7,87 su 10, un livello superiore dell’87% rispetto ai comuni spazi verdi urbani.

“Applicare metodologie scientifiche in ambienti naturali è sempre una sfida, ma i dati mostrano un effetto chiaro: la natura ha un potere rigenerante reale e misurabile”, spiega la ricercatrice Martina Vacondio, autrice principale dello studio.

In un tempo dominato da schermi e notifiche, la proposta di Friland – tornare a un contatto diretto con l’ambiente – assume il valore di un invito a rallentare. “Viviamo in un mondo che ci allontana dal nostro habitat naturale”, ricorda Luca Ricchi, CEO di Friland. “Volevamo quantificare ciò che tanti ospiti ci raccontano da anni: dopo un’esperienza in natura ci si sente davvero rigenerati, come se mente e corpo tornassero allo stesso respiro”.

Non solo: lo studio evidenzia un altro effetto inatteso. Chi vive esperienze immersive in natura tende a sviluppare comportamenti più sostenibili e pro-ambientali, un segnale che la connessione con la terra non fa solo bene alla salute individuale, ma anche a quella collettiva. “La natura restituisce, e ci insegna a restituire”, osserva la dr.ssa Vacondio.

Il potere terapeutico del verde non è una novità assoluta. Già dagli anni ’80 in Giappone i medici prescrivevano lo Shinrin-Yoku, il “bagno nel bosco”, come antidoto allo stress crescente nelle grandi città. Ricerche successive – dalla Nippon Medical School all’Università dello Utah, fino alla recente indagine dell’Università di Exeter – hanno confermato gli effetti di rigenerazione mentale, riduzione del cortisolo, miglioramento dell’umore e aumento della creatività.

Il nuovo studio italiano rinnova e rafforza queste evidenze: anche un ritorno piccolo, breve, essenziale, come una notte tra gli alberi, può riportare in equilibrio ciò che la frenesia quotidiana altera. Per ricordarci, una volta di più, che la natura cura. Basta imparare ad ascoltarla.