Trento
sabato 1 Novembre, 2025
Rapina in casa a Trento, arrestati in tre: uno di loro era in gita a Gardaland con la famiglia
di Redazione
Il colpo lo scorso 8 ottobre ai danni dell'imprenditore Eugenio Gallizioli: bottino da 300 mila euro
Rintracciati e arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trento i presunti responsabili della rapina in abitazione ai danni del noto imprenditore trentino Eugenio Gallizioli, avvenuta l’8 ottobre scorso.
L’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip del Tribunale di Trento su richiesta della Procura della Repubblica, è arrivata al termine di una complessa attività d’indagine che ha permesso di ricostruire le fasi del colpo e di identificare i presunti autori.
Il colpo: quattro ore di terrore per l’imprenditore
Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, i rapinatori si erano introdotti nella casa di Gallizioli sorprendendolo nel sonno. Dopo averlo immobilizzato a letto e minacciato con una pistola e un coltello puntato alla gola, lo avevano tenuto in ostaggio per oltre quattro ore, costringendolo a rivelare dove custodiva denaro e gioielli.
Il bottino, secondo le indagini, superava i 300.000 euro in contanti, oltre a gioielli e oggetti preziosi.
L’indagine: dalle telecamere al covo
Dopo un accurato sopralluogo nella villa, gli investigatori dell’Arma hanno analizzato filmati di videosorveglianza, letture targa e registrazioni di telecamere private per ricostruire la fuga dei malviventi.
La svolta è arrivata quando i Carabinieri hanno individuato l’auto usata per la fuga, lasciata nel parcheggio davanti al Dipartimento di Ingegneria di Povo, dopo aver abbandonato la vettura sottratta all’imprenditore. Tracciando il percorso della seconda auto, gli investigatori sono riusciti a localizzare un appartamento in via Felice e Gregorio Fontana, utilizzato come covo temporaneo, da cui i sospettati erano poi ripartiti verso Milano.
Gli arresti tra Trento, Milano e Verona
I presunti componenti della banda – tre uomini, non tutti residenti in Trentino – sono stati arrestati in contemporanea in tre diverse località:
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uno era in gita a Gardaland con la famiglia
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uno nell’abitazione della compagna, in provincia di Milano
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uno nella propria casa a Trento
Un quarto uomo, ritenuto coinvolto ma per il quale non sono emersi riscontri probatori sufficienti, è stato denunciato a piede libero.
Intercettazioni e tabulati: prove decisive
Le successive analisi dei tabulati telefonici e le intercettazioni ambientali hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, confermando che l’azione era frutto di una pianificazione meticolosa e non di un episodio isolato.
Secondo gli inquirenti, il gruppo mostrava una elevata capacità criminale, con collegamenti a un contesto più ampio e l’intenzione di commettere altri colpi simili.
Un dettaglio rivelatore: uno degli arrestati lavorava in un cantiere a pochi chilometri dalla villa di Gallizioli. Proprio lì, la notte della rapina, i malviventi avrebbero rubato una smerigliatrice – poi usata per aprire la cassaforte dell’imprenditore. Il furto era stato denunciato dal titolare della ditta, fornendo un tassello chiave all’indagine.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per delineare eventuali complicità e collegamenti con altri episodi simili.
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