Cronaca

sabato 13 Settembre, 2025

Nessuno sconto per il trapper Baby Gang: resta in carcere. «Elevatissimo il rischio di reiterazioni criminali»

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Il gip di Milano Fiammetta Modica ha convalidato l'arresto

Il gip di Milano Fiammetta Modica ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per il trapper Baby Gang, finito a San Vittore dopo essere stato trovato con una pistola clandestina con matricola abrasa. La perquisizione era stata disposta dalla Procura di Lecco, nell’ambito di una più ampia indagine su armi e droga. Il trapper 24enne, all’anagrafe Mouhib Zaccaria, è accusato di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Interrogato dalla gip venerdì mattina, ha risposto a tutte le domande. Nell’ordinanza del gip di legge che Baby Gang «ha dimostrato assoluta indifferenza ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria» e vi è un «elevatissimo il rischio di reiterazioni criminali connesso all’impiego e alla detenzione di armi».

 

Al giovane, un anno fa, era stata applicata la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di un anno e mezzo. Per questo, quattro sere fa, prima dell’arresto, era stato autorizzato dal Tribunale, a dormire una sola notte in un albergo fuori casa, a Milano, per poter esibirsi ad Assago, ospite del cantante Emis Killa. Proprio lì, in quell’albergo, è stato sorpreso di nuovo con un’arma. Per la giudice, Baby Gang «ha violato le misure cautelari disposte tanto da rendere necessari aggravamenti e ha infranto le prescrizioni conseguenti alla sorveglianza speciale».

 

Il trapper ha dichiarato alla giudice di portare con sé la pistola per difesa, perché per altro indossa «sempre una collana dal valore di più di 200mila euro». E poi, mesi fa gli sono «entrati i ladri in casa a Calolziocorte», Comune in provincia di Lecco dove risiede. Appare «assolutamente inverosimile» la versione data dal trapper Baby Gang nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. Il 24enne ha spiegato che la sera in cui è stato arrestato, dopo il concerto di Emis Killa, non aveva con sé gli uomini della «sicurezza» ed era «lì con una ragazza». «Ho preferito tenermi un’arma piuttosto che avere paura di essere derubato. Alcuni videoclip li faccio con divise e armi finte, li prendo da un fornitore di Napoli di materiale cinematografico».

 

La pistola, ha poi spiegato, non sarebbe «neanche vera», è «una scacciacani» ed «è stata modificata».

Baby Gang, classe 2001, è tra gli artisti più ascoltati della sua generazione, le collaborazioni con artisti internazionali e le influenze dalla musica estera gli hanno garantito una fama anche al di fuori dell’Italia. Dopo diversi tentativi di fuga dalle comunità in cui viene trasferito, entra in contatto con don Claudio Burgio, un prete a capo della comunità Kayros, che tenta di allontanarlo dal consumo di droghe e lo aiuta a intraprendere il percorso musicale. Nel 2018, a causa di una rapina a mano armata su un treno della ferrovia Milano-Lecco, viene arrestato e condotto al carcere minorile di Milano, dove conosce Sacky, anch’egli rapper emergente proveniente dal quartiere milanese di San Siro e di classe 2002. Da quel momento inanella un reato dietro l’altro.