I Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Riva del Garda e delle Stazioni di Storo e Tione, dipendenti dalla Compagnia di Riva del Garda, con il supporto dei colleghi di Bagolino (BS), hanno concluso con successo le indagini relative alla rapina. Dopo il colpo, il rapinatore era fuggito a bordo di una moto da cross guidata da un complice che lo attendeva all’esterno. Immediatamente è scattato un massiccio dispositivo di controllo lungo la strada del Caffaro e nelle aree limitrofe, con numerosi posti di blocco, per garantire una risposta tempestiva e rassicurare la popolazione locale, fortemente colpita da un evento tanto grave quanto inusuale per la zona.
Incastrati dalle telecamere
Grazie a una scrupolosa analisi dei filmati di videosorveglianza, dei lettori targa installati sul territorio e a un efficace scambio di informazioni tra i vari reparti coinvolti, è stato possibile identificare il motociclo utilizzato nella fuga. Da lì, i militari sono risaliti al conducente del mezzo, rintracciato a Bagolino, in provincia di Brescia, nei pressi della sua abitazione, mentre percorreva una strada montana isolata. I riscontri ottenuti hanno permesso così di procedere al suo arresto e accompagnamento presso il carcere di Brescia, in quanto ritenuto uno dei due autori della rapina. Parallelamente, sono proseguite senza sosta le ricerche del secondo soggetto. Le informazioni raccolte hanno indirizzato le ricerche verso il comune di Storo. È stato così attivato un dispositivo di «cinturazione» del territorio, con la fattiva collaborazione della Polizia Locale di Storo, che insieme alle unità dell’Arma ha presidiato tutte le vie d’accesso al paese e i sentieri montani nei dintorni. In tarda serata, anche il secondo rapinatore è stato individuato e fermato, mentre cercava di lasciare il centro abitato percorrendo un sentiero che conduce alla Chiesetta di San Lorenzo, in località «Bes» di Storo. Il ragazzo, un minorenne poi denunciato e portato in Comunità, è stato trovato in possesso di parte della refurtiva e della somma sottratta durante la rapina.
L’operazione
L’intera operazione, coordinata dalla Compagnia di Riva del Garda e diretta dall’Aliquota Operativa, rappresenta una pronta ed efficace risposta delle Forze dell’Ordine a un evento che ha generato notevole allarme sociale, soprattutto in una realtà come quella della valle delle giudicarie, solitamente estranea a episodi di tale gravità. I militari precisano che l’obiettivo dei malviventi era approfittare della posizione isolata della farmacia ma soprattutto dell’assenza in tale struttura di qualsivoglia impianto di videosorveglianza, nonostante, anche nell’interlocuzione tra Associazioni di categoria (con cui vi sono vari protocolli) e Forze di Polizia Trentine, si è sempre raccomandato per tali tipi di presidi l’adozione di tale impiantistica, sia come deterrente sia per consentire una più facile individuazione degli autori. Fortunatamente in questo caso ha compensato la rete di videosorveglianza della Provincia e il sistema di lettura targhe, ben strutturata in quella zona fino al confine con il bresciano. Queste le parole del Comandante Provinciale: «Per taluni presidi ed esercizi commerciali l’adozione di un minimo impianto di videosorveglianza è oggi oramai una scelta necessaria, tanto è vero che costituisce uno dei punti principali nei Protocolli di Sicurezza con le Forze dell’Ordine che le associazioni di categoria assumono come loro impegno, come già avvenuto per Banche, Tabaccherie, Farmacie ed altri esercizi più esposti ai reati predatori rispetto ad altri. La risoluzione del caso, nell’evento specifico, ha trovato fortunatamente concreto sostegno nelle evidenze probatorie offerte anche dall’efficiente sistema di lettura targhe e videosorveglianza curato dalla Provincia, investimento che si rivela sempre più vincente in termini di sicurezza e utilità collettiva».