La tragedia

martedì 19 Agosto, 2025

Molveno, cade fuori dal sentiero delle Grotte e batte la testa sulla roccia: morta la 62enne Catia Ferin

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Sullo stesso percorso poche settimane fa un altro incidente mortale. È la diciassettesima vittima sulle montagne trentine da inizio estate

Di sicuro c’è che è caduta e che ha colpito la testa sulla roccia. Catia Ferin, sessantaduenne residente a Saonara, in provincia di Padova, è la diciassettesima vittima sulle montagne trentine da inizio estate, in quella che si sta rivelando una delle stagioni più mortali sulle vette, e tra le più impegnative di sempre per i soccorritori. L’incidente è avvenuto ieri a mezzogiorno sul «sentiero delle Grotte», sulle Dolomiti di Brenta, nel territorio comunale di Molveno, mentre stava facendo una camminata assieme a un compagno d’escursione partito con lei dal Veneto. Dopo aver già percorso un buon tratto di strada, la donna è caduta finendo sulle formazioni rocciose che fiancheggiano il percorso. Al vaglio degli inquirenti la dinamica della tragedia. Infatti, non è chiaro se l’escursionista si sia sbilanciata a causa di un movimento imprudente o sia stata colpita da un malore che ha provocato la conseguente caduta: alcuni testimoni hanno raccontato di averla vista accasciarsi a terra. Quello avvenuto ieri non è, semplicemente, l’ultimo incidente alpino di una lunga lista, ma il secondo che avviene, in meno di un mese, sullo stesso sentiero, ritenuto tra i più accessibili dell’area e adatto a tutti.

 

La caduta

Catia Ferin stava seguendo, per la precisione, il «340B», la via che scende dal rifugio la Montanara per immettersi nel sottostante segnavia 340. Quest’ultimo parte dalla località Pradel e conduce al rifugio Croz dell’Altissimo. Un itinerario per l’appunto, piuttosto facile, consigliato anche alle famiglie, ma che presenta dei tratti insidiosi ed esposti. In particolare, c’è un segmento molto ripido che passa in cresta su alcuni picchi rocciosi che via via digradano nel fitto bosco che domina da settentrione il Pian di Tovre, dove sorge, appunto, il Rifugio Montanara e dove arrivano anche gli impianti che salgono da Molveno, con una vista mozzafiato sul lago. Un percorso che le è costato la vita: la 62enne è morta, infatti, prima che potessero arrivare i soccorritori.

 

Il soccorso

L’escursionista che era con Catia Ferin al momento dell’incidente ha lanciato subito l’allarme ai presenti: qualcuno di loro ha provveduto a chiamare il 112. La Centrale unica per le emergenze ha attivato tempestivamente la macchina dei soccorsi. Si è alzato in volo l’elicottero delle fiamme gialle con i finanzieri del soccorso alpino di Tione che sono stati calati sul posto. Nel frattempo l’elicottero del 112 partito da Trento ha condotto sul luogo il medico che, però, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Il corpo della donna era esanime, accasciato al suolo. I finanzieri hanno provveduto a recuperare la salma della padovana e a trasferirla alla camera ardente di Molveno. Sono intervenuti anche il soccorso alpino trentino, i vigili del fuoco e i carabinieri della stazione locale.

 

Il precedente

Sul sentiero delle grotte lo scorso 29 luglio era già morta una turista. Si tratta dell’escursionista norvegese Skaret Whenche, 69 anni, che era precipitata per un ottantina di metri lungo il pendio. Il marito stava camminando davanti a lei quando è uscita dal sentiero precipitando: una dinamica che ricorda quanto accaduto ieri.

 

«Volontaria appassionata»

La notizia ha raggiunto nel pomeriggio di ieri Saonara, centro del Padovano al confine con la provincia di Venezia. Catia Ferin era molto conosciuta in paese: raggiunta la pensione aveva cominciato a operare come volontaria nella biblioteca comunale. «Ma il suo impegno non si esauriva lì — racconta la sindaca, Michela Lazzaro — era molto attiva anche in parrocchia e agli eventi della comunità A Ferragosto era qui con noi a servire alla Sagra dell’Assunta. Sono in molti a piangerla».