Italia
venerdì 1 Agosto, 2025
Ucciso e fatto a pezzi dalla madre e dalla compagna. «Non aveva preparato la cena», poi la lite
di Redazione
Delitto di Gemona, Alessandro Venier sarebbe stato sedato prima dell'uccisione. La figlia affidata ai servizi sociali

«Non aveva preparato la cena». Sarebbe questo il «movente» dietro all’omicidio di Alessandro Venier, 35 anni, trovato morto ieri, giovedì 31 luglio, in una cantina di Gemona del Friuli. Il corpo era stato fatto a pezzi e occultato in una cantina, coperto con della calce viva per evitare che si diffondesse l’odore di decomposizione.
I dettagli sono emerso a seguito delle prime indaggini da parte delle forze dell’ordine, che hanno sentito le due donne arrestate. Marylin Castro Monsalvo, la donna di 30 anni con cui Venier aveva avuto una figlia, che ora ha sei mesi, e Lorena Venier, la madre.
Ne è venuto fuori un complesso quadro familiare: Lorena Venier, 62 anni, sarebbe stata l’unica a mantenere tutta la famiglia con il suo stipendio da infermiera caposala. Quanto alla nuora, operatrice socio sanitaria, risultava depressa da tempo e non lavorava. I litigi in casa erano frequentissimi.
Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sarebbe avvenuto venerdì 25 luglio la sera del delitto, probabilmente venerdì, lui avesse promesso di preparare la cena e se ne fosse poi dimenticato. La madre l’avrebbe rimproverato e lui avrebbe risposto con violenza.
Poi cos’è accaduto? È ancora tutto da chiarire: c’è l’ipotesi che le due donne abbiano tentato di sedare l’uomo con dei farmaci. Forse Venier è morto per una dose eccessiva di tranquillanti. Di certo, in seguito, è stata usata un’ascia per fare a pezzi il cadavere. Tra le vittime di questo delitto c’è anche la figlia poco più che neonata: è stata affidata ai servizi sociali.