La proposta

domenica 29 Giugno, 2025

Il numero uno degli Alpini al Rifugio Contrin: «Chiediamo il servizio militare obbligatorio»

In occasione del raduno delle penne nere, il presidente Favero ha rinverdito uno dei «tormentoni»

Un luogo di memoria che si rinnova ogni anno, un appuntamento che unisce la storia al presente, nel segno del ricordo e dell’identità alpina. Si è svolto oggi in Val di Fassa il 42º Raduno Nazionale al Rifugio Contrin, ai piedi della Marmolada, tra le vette che furono scenario della Grande Guerra. 1500 penne nere, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno preso parte a un evento che da decenni rappresenta uno dei momenti più intensi e partecipati del calendario alpino. 200 gargliardetti, 31 vessilli (di cui uno dalla Germania) e un labaro.

Presenti alla cerimonia tra gli altri il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il presidente del Consiglio provinciale di Trento Claudio Soini, il sindaco di San Giovanni di Fassa/Sen Jan Giulio Florian, la senatrice Elena Testor, il procurador del Comun General de Fascia Edoardo Felicetti e i vertici della Sezione trentina dell’Ana, guidati dal presidente Paolo Frizzi. Favero non ha perso l’occasione per rilanciare uno dei grandi «tormentoni» delle penne nere, la leva obbligatoria. «Chiediamo un servizio militare obbligatorio – ha detto durante il suo intervento il presidente Favero – e lo chiediamo con forza non per rimpinguare le nostre fila, ma perché questo è utile ai giovani, soprattutto oggi, di fronte a una società che rischia di perdere i valori fondanti del vivere comune. Il servizio è uno strumento per costruire identità, senso di appartenenza e coesione, elementi fondamentali per potersi poi confrontare con gli altri e vivere da cittadini consapevoli. Ce lo dicono i nostri veci, e ce lo insegna da sempre il Contrin: servire insieme forgia lo spirito e rafforza il legame con la comunità e la Nazione». Sarebbe curioso sapere se – nelle idee di Favero – tale ipotetica leva rimarrebbe riservata solamente ai maschi, come succedeva sino al 2005 (sono infatti passati vent’anni dall’interruzione del servizio militare obbligatorio).