Italia
venerdì 13 Giugno, 2025
Villa Pamphili, identificate le donne e la bambina trovate morte: si sospetta di un cittadino Americano finito in Grecia, che è stato fermato
di Redazione
Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni. L'uomo era nel parco romano nelle scorse settimane: è stato incastrato dal telefono

È stato fermato a Skiatos l’uomo ritenuto l’assassino della donna e della bimba di pochi mesi rinvenute senza vita a Villa Pamphili lo scorso weekend.
Il fermato si chiama Rexal Ford e ha 46 anni. L’uomo si era rifugiato a Skiathos, tra i turisti dell’isola greca, ma è stato tradito dal suo telefono. Ford, cittadino americano, è accusato dell’omicidio di una bambina di circa otto mesi a Villa Pamphili e sospettato di morte in conseguenza di altro reato nella morte della madre, è stato rintracciato grazie all’analisi delle celle telefoniche. La polizia greca lo ha fermato nella mattinata di oggi, venerdì 13 giugno, poche ore dopo che la sua identificazione era diventata pubblica. Ford cercava di passare inosservato tra i villeggianti, ma l’indagine internazionale ha avuto la meglio.
Oltre al presunto omicida (al momento considerato tale solo della bambina) sarebbero state identificate anche la donna e la bambina. La svolta è arrivata dopo che gli investigatori sono risaliti alla provenienza di una tenda da campeggio a igloo, con cui la donna, la piccola e l’uomo si sarebbero accampati a Villa Pamphili, a Roma, poco distante da dove poi sono state trovate morte le due, a una distanza di 200 metri una dall’altra. Il giaciglio infatti, sarebbe stato fornito ai tre da un’associazione di volontari che assiste clochard e senza dimora nella zona e che dà assistenza solo previa identificazione di chi chiede aiuto. Sarebbe stato proprio questo l’elemento, raccolto dai detective della polizia, che ha impresso la volta decisiva, dando loro un nome e un cognome.
Fondamentale la testimonianza di una operaia del servizio giardini, che cura il parco di Villa Pamphili, che aveva visto la tenda e gli occupanti, bambina compresa, vicino alla siepe di oleandri, dove la donna è stata trovata morta e che le aveva intimato di andarsene perché era vietato il campeggio. L’autopsia invece, effettuata domenica pomeriggio all’istituto di medicina legale non ha chiarito le cause che hanno portato al decesso della donna, ma ha escluso il malore fatale provocato da una overdose di droghe classiche, come l’eroina e la cocaina. Diverso invece il referto dei consulenti medici nominati dalla procura di Roma, stilato sulla morte della piccola. Il rapporto forense parla in questo caso di morte per strangolamento, e uno stato di forte denutrizione che evidenzierebbe un digiuno protratto per molti giorni. Questo particolare è stato confermato dalla totale assenza di ‘poltiglia gastrica’, nello stomaco e nell’intestino della bambina, di età compresa tra i sei e gli otto mesi d’età. Una vicenda quindi di miseria abbondono e marginalità, culminata con il delitto efferato di una neonata. Entro breve, secondo quanto si apprende, potrebbe arrivare il colpo di scena.