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sabato 20 Luglio, 2024
Trentino, valli sempre meno popolate: arriva il bando ristrutturazioni. Contributi fino a 80mila euro
di Tommaso Di Giannantonio
Un sostegno per le aree a rischio abbandono. Le famiglie che acquistano l’immobile possono ricevere altri 20mila euro

Un progetto sperimentale per contrastare il fenomeno dello spopolamento in determinate aree del Trentino. La Provincia ha intenzione di pubblicare un bando che prevede un contributo fino a 80mila euro per chi decide di ristrutturare un’abitazione in specifiche zone che saranno presto individuate. La misura è prevista in un emendamento presentato giovedì scorso dalla giunta provinciale all’assestamento di bilancio, che sarà approvato la prossima settimana. La proposta si inserisce nell’ambito della legge provinciale del 2006 in materia di governo dell’autonomia del Trentino, in particolare nell’ambito del finanziamento di progetti sperimentali per lo sviluppo delle zone montane. «Al fine di favorire la coesione territoriale e contribuire al consolidamento dei valori comunitari — recita l’emendamento — la Provincia approva un progetto sperimentale per la rivitalizzazione dei centri abitati che sono a rischio di abbandono per ragioni demografiche, sociali ed economiche. Il progetto persegue, in particolare, l’incremento della popolazione di questi centri abitati, attraverso il recupero e la riqualificazione a fini abitativi del patrimonio edilizio esistente». Entrando nel dettaglio, si prevede un sostegno finanziario per il recupero e la riqualificazione degli immobili e delle relative pertinenze nei comuni successivamente individuati dalla giunta provinciale in base a determinati indicatori. «Il contributo — si legge — è concesso nella misura massima del 40% della spesa ammessa, per un massimo di 80mila euro per unità abitativa. Il contributo è riconosciuto a favore di soggetti, esclusi gli enti pubblici, che recuperano o riqualificano immobili di cui sono proprietari o titolari di un diritto reale di godimento». Ci sono alcuni vincoli da rispettare. Il primo: «Le unità abitative oggetto degli interventi devono essere destinate ad abitazione principale del richiedente o devono essere locate a canone moderato». Il secondo: «La destinazione dell’unità abitativa deve durare almeno dieci anni dalla fine dei lavori». Ma non finisce qui. nel caso di acquisto dell’unità abitativa oggetto di recupero o riqualificazione, in seguito all’approvazione del bando, «il contributo è maggiorato nella misura del 20% dell’importo contrattuale, al netto degli oneri fiscali, e nella somma massima di 20mila euro».
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