Il viaggio nei quartieri

mercoledì 29 Ottobre, 2025

Zone 30, la discussione va avanti in Consiglio (e negli incontri in circoscrizione), ma i residenti restano divisi

di

Clarina e Gardolo, per molti «crea disagi al traffico», ma i bambini si sentono più sicuri

Cartelli nuovi, segnaletica fresca sull’asfalto e auto che procedono a passo d’uomo: a Gardolo e Clarina le nuove zone 30 all’ora stanno cambiando la viabilità dei quartieri. L’obiettivo è quello di ridurre la velocità dei veicoli nei centri abitati, vicino alle scuole e ai parchi. Ma la misura divide, tra chi pensa che crea «disagi alla viabilità» e, chi ritiene che «protegge i bambini davanti alle scuole».

Clarina
Nel quartiere di Clarina, davanti alla scuola primaria di via Luigi Einaudi, tra le mamme e i papà che accompagnano i figli a scuola le opinioni sono diverse. «Per noi è una svolta — racconta Lucia, mamma di due bambini — Prima le macchine correvano davanti all’ingresso, adesso si muovono piano e gli attraversamenti sono più sicuri. È più facile anche venire a piedi per i piccoli, finalmente posso lasciarli andare a scuola tranquilli». Un altro residente, Gianmarco, concorda: «Ci sentiamo più tranquilli, io uso sempre la bicicletta e mi sento più sicuro». Tra i residenti e i proprietari delle attività del posto, c’è anche però chi storce il naso, considerando le nuove zone 30 — e il nuovo senso unico di via Einaudi— come cause di traffico nel quartiere, creando problemi non da poco alla viabilità. «Ci sentiamo presi in giro —dice Michele Cerro, titolare del bar Cadorin— Si ostacola la circolazione per mezzi come camion delle immondizie, che si fermano e bloccano la strada. Creano disagi al traffico».

Gardolo
Situazione analoga a Gardolo, dove il nuovo progetto del comune di Trento per delle strade più sicure, è stato accolto dai residenti in modo non del tutto favorevole. Le zone di Gardolo interessate sono quelle davanti agli istituti Pedrolli, Pigarelli e Sant’Anna, passando anche per la piazza del paese. Davanti alla scuola Sant’Anna, Roberto, padre di un bambino della scuola, è poco entusiasta delle misure: «Capisco la sicurezza, ma così non aiutiamo i veicoli. Tra dossi, limiti e sensi unici, si creano ingorghi inutili: il traffico è solo peggiorato»
Anche Maria, residente da più di dieci anni a Gardolo, teme che la misura non basti: «Se non ci sono controlli sui limiti non cambierà molto, inoltre si parla di sicurezza per i bambini ma non credo che incasinando il traffico i bambini si sentano più sicuri, anzi. E i dossi danneggiano pure le sospensioni delle auto».

Quartieri che cambiano
Tra le vie di Clarina e Gardolo, la sensazione è quella di quartieri in trasformazione. Si sta cercando di attenuare il rumore del traffico, lasciando i bambini più liberi di passeggiare in strada, come raccontato da Martina, dipendente alla gelateria Pingu di Gardolo, proprio di fronte alla scuola Sant’Anna. «Mi sembra più che giusto che ci siano i 30 all’ora — racconta Martina — lavorando qui vedo un sacco di bambini con i genitori che vengono a piedi o in bici alla Sant’Anna, credo che per loro le strade così siano più sicure. Inoltre io vengo sempre in macchina a lavoro ma non ho notato mai particolari problematiche».
Anche chi vive le strade dei quartieri da più tempo ha ammesso che si sta andando nella direzione giusta, a livello viabilistico. «Faccio il nonno vigile da 7 anni — rivela Valentino Scartezzini — queste misure servono per rendere le strade più sicure per tutti i bambini, insegnanti, e per chiunque lavori in zona». Gli fa eco Michele Saracino, residente nel quartiere sud della città, sottolineando che le misure attuate dal comune sono importanti per la tutela dei bambini. «Quando c’era il doppio senso il traffico era addirittura meno fluido — aggiunge Saracino — L’ ingorgo è solo durante l’apertura della scuola alle 8, ma penso sia normale. Durante il giorno poi il traffico scorre liscio. Il senso unico e la zona 30 in via Einaudi qui in Clarina è importante per la tutela dei piccoli».

Le zone 30 all’ora
La città sta progressivamente ampliando le aree a 30 all’ora con l’obiettivo di creare una rete più sicura e omogenea, in linea con le esperienze già avviate in altre città italiane ed europee, soprattutto in aree vicine a scuole e quindi cercando di restituire ai bambini le vie di questi due quartieri. «Grazie a queste misure cresce lo spazio per i nostri bambini — dichiarano due genitori con i figli che vanno alle Pigarellii di Gardolo — ci sentiamo più sicuri sia noi che i nostri figli».

Il prossimo appuntamento

Intanto, il comune di Trento sta andando avanti con gli incontri dedicati al tema: domani, giovedì 30 ottobre,  alle 20, se ne terrà uno nella sala circoscrizionale in via La Clarina 2/1.

Nel corso della serata, oltre a ripercorrere i lavori sperimentali eseguiti dall’Amministrazione su progetto dell’architetto urbanista Matteo Dondè, verranno presentate delle proposte di modifica nate per risolvere le criticità segnalate dai cittadini in questi primi mesi di sperimentazione. I partecipanti potranno inoltre esprimere le proprie opinioni in merito ai cambiamenti proposti, confermando la validità della sperimentazione o proponendo ulteriori migliorie.