Cronaca

sabato 6 Settembre, 2025

Video privati rubati e venduti nel web: dopo le denunce le immagini (anche delle vittime trentine) sono ancora online

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A più di 24 ore dalla maxidenuncia di un’azienda di cyber sicurezza, il sito web è ancora attivo

La notizia è finita sui giornali, tv, radio e testate online di tutta Italia. Eppure, a più di 24 ore dalla maxidenuncia di un’azienda di cyber sicurezza, il sito web, registrato nell’arcipelago di Tonga ma «tutto italiano», almeno per gran parte dei contenuti, è ancora attivo. Ed è ancora possibile scaricare quelle immagini rubata nei luoghi più intimi della vita di una persona: su tutte le camere da letto.

Della vicenda ha parlato anche «Il T», perché tre casi riguardano il Trentino: vittime altrettante donne residenti in Provincia. Lo ha fatto sapere l’azienda che ha segnalato il tutto, la Yarix, con sede a Treviso. In tutto, sul territorio nazionale, sono state violate ben duemila telecamere che servirebbero a «proteggere» l’ambiente domestico dall’intrusione di malintenzionati. Del caso se ne sta occupando la procura distrettuale di Venezia. Ed è proprio dalla procura veneta che si fa sapere che occorrerà aspettare per il provvedimento di oscuramento del sito: l’operazione potrebbe essere ulteriormente «appesantita» dagli indizi accumulati nelle ultime ore (l’indagine è affidata alla polizia postale del Veneto).

Parte di questi indizi sono dovuti alle informazioni raccolte dall’azienda che, nelle ultime ore ha individuato altri siti web che, a quanto pare, forniscono lo stesso tipo di «servizio».
L’attività di Yarix era stata innescata da una richiesta di collaborazione giornalistica di una società editoriale che si sta occupando del caso di Stefano De Martino, il conduttore televisivo noto, tra le altre cose per il programma «Affari tuoi» che è tra le vittime più celebri di questa operazione di maxihackeraggio. Anche De Martino è stato tradito dal sistema cloud delle videocamere di sorveglianza, mentre era in un momento di intimità con la fidanzata. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, risulta difficile ricostruire a chi appartengano le videocamere hackerate presenti nel menu del portale, ma non è escluso che qualcuna tra le persone spiate, scoprendo intrusioni, possa decidere di segnalare il fatto alla Polizia. Invece è relativamente facile «localizzarle» almeno a livello regionale: di qui la certezza dei tre casi in Trentino.