Casa Bianca
martedì 19 Agosto, 2025
Vertice sulla pace, Trump promette «protezione e sicurezza» all’Ucraina. Macron avverte: «Putin è un orco alle nostre porte»
di Redazione
L'incontro a Washington. Siparietto tra Zelensky e il giornalista che aveva criticato il suo outfit. «Io mi sono cambiato ma il tuo vestito è lo stesso»

«Oggi si sono svolti importanti negoziati a Washington. Abbiamo discusso molte questioni con il presidente Trump. È stata una conversazione lunga e approfondita, che ha riguardato anche la situazione sul campo di battaglia e le nostre iniziative per avvicinarci alla pace. Si sono inoltre tenuti diversi incontri con i leader europei e il presidente degli Stati Uniti». È quanto ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post sul social X dopo il vertice di ieri negli Stati Uniti con il presidente Donald Trump e i leader Ue.
Il faccia a faccia
Nel corso del faccia a faccia fra i due alla Casa Bianca, dove questa volta Zelensky si è presentato in completo nero, il clima è stato decisamente più disteso rispetto a quello della prima visita del leader di Kiev negli Stati Uniti a febbraio. A tal proposito il presidente ucraino ha avuto uno scambio di battute con il reporter che lo aveva criticato per il suo outfit durante la precedente visita a Washington. «Io mi sono cambiato ma il tuo vestito è lo stesso», ha detto Zelensky sorridendo al giornalista che in questa occasione si è complimentato con lui. Trump si è detto «onorato» di ospitare il presidente ucraino alla Casa Bianca e ha promesso «un’ottima protezione e sicurezza» all’Ucraina. «Avremo una pace duratura, spero immediatamente», ha aggiunto il presidente americano parlando di «buone discussioni e progressi sostanziali» con la controparte ucraina. Trump ha anche fatto sapere che dopo gli incontri odierni avrebbe telefonato al presidente russo Vladimir Putin. Zelensky dal canto suo ha ribadito di essere pronto a un vertice trilaterale e ha aperto la porta alle elezioni in Ucraina in un prossimo futuro. «Ma dobbiamo farlo in condizioni di sicurezza per fare in modo che le persone democraticamente possano esprimere la loro volontà», ha spiegato.
Il commento sui social
«Abbiamo discusso delle garanzie di sicurezza. Si tratta di una questione fondamentale, un punto di partenza per porre fine alla guerra. Apprezziamo l’importante segnale inviato dagli Stati Uniti riguardo alla loro disponibilità a sostenere e partecipare a tali garanzie – ha aggiunto sui social Zelensky – oggi è stata dedicata molta attenzione al ritorno dei nostri bambini, al rilascio dei prigionieri di guerra e dei civili detenuti dalla Russia. Abbiamo convenuto di lavorare su questo tema. Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre espresso il proprio sostegno a una riunione a livello di leader. Tale riunione è necessaria per risolvere questioni delicate». Zelensky ha poi rimarcato il rapporto tra le due sponde dell’Atlantico: «Quella di oggi è stata una tappa importante, una dimostrazione di autentica unità tra l’Europa e gli Stati Uniti. I leader sono venuti personalmente per sostenere l’Ucraina e discutere di tutto ciò che ci avvicinerà alla pace reale, a un’architettura di sicurezza affidabile che proteggerà l’Ucraina e tutta l’Europa. Continuiamo il nostro lavoro, coordinando i nostri passi con tutti gli alleati che si adoperano per porre fine a questa guerra con dignità. Ringrazio tutti coloro che stanno aiutando».
Putin apre, ma Macron non si fida
Nel corso della telefonata avvenuta nella tarda serata di lunedì il presidente russo, Vladimir Putin, avrebbe detto a Donald Trump di essere disposto a incontrare il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo scrive Le Figaro citando una fonte informata. Non ha usato mezzi termine il presidente francese Emmanuel Macron, arrivato a Washington insieme ad altri sei leader europei, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, il presidente finlandese Alexander Stubb e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La Russia «è diventata una forza destabilizzante duratura e una potenziale minaccia per molti di noi», ha detto Macron, intervistato dall’emittente Tf1-Lci dopo il vertice a Washington. «Un Paese che investe il 40% del suo bilancio in tali equipaggiamenti, che ha mobilitato un esercito di oltre 1,3 milioni di uomini, non tornerà a essere un sistema democratico aperto dall’oggi al domani – ha sottolineato il presidente francese – anche per la sua stessa sopravvivenza, Putin deve continuare a mangiare. È un predatore, un orco alle nostre porte». «Non dobbiamo essere ingenui, e lo dico con immenso rispetto per il popolo russo», precisa Macron, secondo cui «il presidente Putin ha raramente mantenuto le sue promesse». «Non dico che la Francia verrà attaccata domani, ma è una minaccia per gli europei», conclude.
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