La protesta
domenica 9 Novembre, 2025
Vanoi, in 140 alla marcia contro la discarica
di Francesca Dalrì
Questa mattina la marcia a Canal San Bovo. Il portavoce Orsingher denuncia: «Previsto il conferimento di 260.000 metri cubi di materiale proveniente da aree contaminate di Trento»
Comitati, associazioni, abitanti del Vanoi, amministratori locali, il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi, trentini ma anche tanti veneti: in 140 questa mattina hanno marciato contro la discarica di Ponte Ronco, a monte di Canal San Bovo. All’interno della discarica, collocata lungo il torrente, da tempo si segnala l’arrivo di materiale proveniente dal bypass di Trento. E infatti ieri tra i manifestanti non sono mancati nemmeno i no tav. «Sappiamo che il cantiere ferroviario della Tav – è stato detto durante la manifestazione – deve, costi quel che costi, procedere… le terre dell’ex scalo Filzi devono velocemente essere smaltite. In gioco milioni o miliardi di euro».
Una protesta pacifica, così la definiscono i promotori, in particolare il Comitato per la difesa torrente Vanoi e acque dolci, che dal 1998 si batte per la tutela del torrente e del suo ambiente circostante. Si tratta dello stesso comitato che nel 2024 aveva guidato la mobilitazione contro il progetto della diga in Val Cortella. La partecipazione questa mattina è stata varia proprio per via del territorio interessato dalla discarica, con potenziali rischi, secondo i manifestanti, lungo l’asse Vanoi–Cismon–Brenta, fino alla laguna veneziana.
«Sul nostro territorio – ci spiega il portavoce Angelo Orsingher – è previsto il conferimento di 260.000 metri cubi di materiale proveniente da aree contaminate di Trento, in un sito privato e autorizzato ad accogliere sostanze chimiche senza garanzie che possano rivelarsi nocive per l’ambiente e la salute delle persone, eppure ammesse con parametri di legge». E non a caso lo striscione che ha aperto il corteo recitava proprio: «Il Vanoi non è una discarica di veleni».
I manifestanti si sono ritrovati stamattina alle 9.30 in piazza a Canal San Bovo per la passeggiata collettiva lungo il torrente Vanoi, attraverso il Parco Fluviale, fino al sito della discarica. Un percorso di circa 7 chilometri complessivi (andata e ritorno). A mezzogiorno, al rientro a Canal San Bovo, c’è stata la conferenza stampa sotto il tendone delle feste, accanto al municipio. I rappresentanti del Comitato per la difesa del torrente Vanoi hanno illustrato la situazione e le ragioni della mobilitazione, parlando di minacce per la salute, la sicurezza e il futuro ambientale dell’intera valle.
«Il torrente Vanoi rappresenta uno tra i rari ecosistemi fluviali a corsa libera sopravvissuto nell’arco alpino (dalla Francia alla Slovenia ne rimane il 6%) – spiega il comitato –. Riteniamo il sito in primis assolutamente non idoneo in quanto in area di esondazione e non protetto da sufficienti barriere, privo delle misure cautelative necessarie per il contenimento di inquinanti così come per il recupero dei percolati. Risultano presenti idrocarburi policiclici aromatici e miscele di sostanze chimiche e minerali certamente fattori nel tempo inquinanti terra, aria e acqua; tra questi componenti cancerogeni che già nel sito di provenienza hanno causato morti».
Quindi le richieste alla politica e alla Provincia: «Chiediamo analisi accurate, indipendenti, una vigilanza estrema con l’auspicio che cessi il conferimento dei materiali e cessi il traffico lungo le strade e nel centro abitato di Canal San Bovo. La val Cortèlla e il corso del Vanoi divengano un’area protetta e incontaminata.
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