sabato 26 Agosto, 2023

Un algoritmo per salvare i malandati acquedotti trentini

di

Ariele Zanfei, presidente della start up Aiaqua di Rovereto: «Non possiamo più permetterci di perdere acqua»

Limitazione degli sprechi d’acqua e di energia, incremento della resilienza delle reti, efficientamento energetico, pianificazione della manutenzione e rinnovamento dei sistemi: sono questi i capisaldi della startup Aiaqua, la spin-off della Libera università di Bolzano con sede operativa nell’hub green di Trentino sviluppo a Rovereto, Progetto manifattura, dell’ingegnere ambientale roveretano classe 1992 Ariele Zanfei. Zanfei è stato da poco premiato proprio dall’università altoatesina per le ricerche applicate nel campo dell’intelligenza artificiale e della gestione sostenibile delle risorse idriche. «Ho fatto il dottorato di ricerca a Bolzano in materia di intelligenza artificiale applicata all’acqua – racconta Ariele Zanfei – e l’essere premiato come migliore ricercatore per la sostenibilità è una grandissima soddisfazione. È bello vedere che viene riconosciuta l’importanza del lavoro che fai».
«Aiaqua – spiega il ricercatore – è nata per fare in modo che l’innovazione arrivasse a un pubblico più ampio: studi interessanti e innovativi rischiano spesso di rimanere rilegati a un mondo per pochi poiché presenti solo nella ricerca e negli articoli scientifici. La mission di Aiaqua è portare l’innovazione e le tecnologie più avanzate dal mondo della ricerca al mondo applicato, dunque lavorare su una risorsa idropotabile e proporre un servizio unico ai piccoli-medi gestori del nostro territorio con una soluzione semplice, completa e innovativa per la gestione razionale e la pianificazione intelligente dei sistemi acquedottistici. Questo è il motivo per cui è nata».
Aiaqua fornisce diversi applicativi software, basati sulle più recenti metodologie, ai gestori dell’acqua, quali Comuni e grandi imprese che possono risparmiare in termini idrici, energetici ed economici, dirigendosi verso un paradigma di gestione dell’acqua più efficiente e un approccio più sostenibile. «In questo senso – continua Zanfei – ci siamo resi conto che ciò su cui io e i miei soci stavamo lavorando poteva effettivamente portare dei benefici al territorio e a chi lo abita». Da qui, l’idea di trasporre le conoscenze apprese in campo accademico e nell’ambito della ricerca universitaria in soluzioni concrete per il mercato.
Aiaqua propone un sistema gestionale integrato per acquedotti basato su una serie di strumenti di analisi che sfruttano le più recenti tecniche di intelligenza artificiale, ottimizzazione, modellazione idraulica e machine learning. Il sistema, di facile utilizzazione, è flessibile e facilmente personalizzabile in base alle necessità specifiche.
In Italia, secondo i più recenti dati Istat, quasi la metà dei metri cubi d’acqua potabile immessi ogni giorno per chilometro di rete vanno persi a causa di perdite e malfunzionamenti. Aiaqua usa algoritmi deep learning per scoprire e prevedere perdite e anomalie, partendo dai dati dei sensori di portata e pressione dislocati nel sistema. Insieme, lo stesso algoritmo può prevedere consumi e domanda di acqua, così da ottimizzare il funzionamento degli impianti. «Collaboriamo con G.e.a.s. (Giudicarie energia acqua servizi) – dichiara il presidente – per ridurre gli sprechi tramite un’analisi dati e algoritmi che progettiamo. Ci stiamo accorgendo sempre di più in che direzione sta andando il clima e l’ambiente intorno a noi. A causa dei cambiamenti climatici la disponibilità della risorsa idrica non è sicuramente la stessa di vent’anni fa, poiché soggetta a un continuo e inevitabile mutamento. Assistiamo a fenomeni estremi, passando da un lungo periodo di siccità a improvvise e forti precipitazioni. Ciò che possiamo fare, però, è lavorare e proseguire verso un efficientamento della rete. Questo è fondamentale. È sciocco incriminare la mancanza della risorsa idrica se il nostro sistema di distribuzione, mentre distribuisce l’acqua, ne perde la metà. Risulta fondamentale ottimizzare e migliorare la nostra gestione dell’acqua, perché con i nostri sistemi di distribuzione attuale abbiamo sprechi molto importanti che in futuro, ma nemmeno oggi, potremo e possiamo permetterci».
Grazie anche alla collaborazione con Anteria, Aiaqua ha sviluppato un sistema in grado di prevedere anche gli afflussi che arrivano ai bacini idroelettrici. Utilizzando l’intelligenza artificiale, analizzando le variabili meteo e la storia dei diversi fiumi, viene costruito un algoritmo che permette di prevedere, a breve termine, l’afflusso che arriva direttamente ai bacini idroelettrici. In questo modo è possibile ottimizzare la gestione dell’acqua che si ha a disposizione, nonostante si sia soggetti a vincoli ambientali stringenti, considerando che la natura, d’altronde, non si può controllare.
Spesso si da per scontato che la risorsa idrica sia sempre disponibile e illimitata. Si ricordano lunghi inverni ricchi di neve e primavere colme di acqua, ma oggi non è così e il futuro è destinato a essere ancora diverso. «Forse la sfida più difficile è quella di fare arrivare il nostro ideale alle persone con cui lavoriamo – conclude Ariele Zanfei – e a cui cerchiamo di spiegare la nostra mission e perché è necessaria. Non l’abbiamo vinta, ma facciamo sempre del nostro meglio per raccontare le nostre idee a tutti».