sanità
martedì 28 Ottobre, 2025
Tumore alla prostata in aumento: in Trentino registrato il 20% di diagnosi in più in due anni
di Redazione
Tommaso Cai (Apss): «Bisogna costruire una cultura della prevenzione. È essenziale tornare a parlare ai giovani di educazione sessuale e di malattie trasmissibili, che oggi stanno tornando a crescere»
“I tumori urologici in Trentino, in particolare quelli della prostata e del testicolo, sono in crescita. Ogni anno registriamo circa 430 nuove diagnosi di tumore alla prostata, con un incremento di oltre il 20% negli ultimi due anni. Anche i tumori del testicolo mostrano un aumento, seppur più contenuto. È importante ricordarlo: arrivare prima con una diagnosi precoce significa non solo aumentare la sopravvivenza, ma anche garantire cure meno invasive e una migliore qualità di vita”.
Sono i dati presentati dal direttore dell’Urologia dell’Ospedale Santa Chiara Tommaso Cai nel corso della conferenza stampa di ANVOLT ODV, che anche quest’anno aderisce a Movember, la campagna internazionale dedicata alla salute maschile e in particolare alla prevenzione dei tumori alla prostata e al testicolo.
L’iniziativa, mira a sensibilizzare sempre più uomini sull’importanza di sottoporsi a controlli periodici e di adottare stili di vita sani, strumenti fondamentali per garantire diagnosi precoci e una migliore qualità della vita.
«Una diagnosi tempestiva consente di accedere a trattamenti sempre più mirati, come la chirurgia robotica o la radioterapia, con un impatto ridotto per il paziente – ha spiegato Cai – ma la prevenzione non riguarda solo gli adulti: è essenziale tornare a parlare ai giovani di educazione sessuale e di malattie trasmissibili, che oggi stanno tornando a crescere. Allo stesso tempo, dobbiamo lavorare sull’alimentazione e sui comportamenti fin dall’infanzia, perché la salute inizia davvero a tavola. Serve costruire una cultura della prevenzione a 360 gradi, che cominci dai bambini. Negli ultimi decenni assistiamo a un calo dei parametri di fertilità maschile, legato non a fattori genetici ma ambientali. L’inquinamento e il cibo che consumiamo giocano un ruolo determinante: educare fin da piccoli a mangiare bene significa educare a vivere meglio”.
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