sabato 20 Dicembre, 2025
Trovata morta in casa Lydia Zischg, ricoverato anche il marito: ecco le prime ipotesi
di Patrizia Rapposelli
La nota proprietaria dell’albergo Roen, Ruffrè Mendola, intossicata dal monossido
L’ha trovata il marito, Bernard Mair: il corpo esanime della compagna accasciato in soggiorno. A uccidere Lydia Zischg, 70 anni di origine altoatesina , gestrice dello storico Hotel Roen, sarebbero state le esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da una stufa a olle. Il dramma è avvenuto ieri mattina a Ruffrè Mendola, in val di Non, nell’appartamento ricavato all’interno della struttura alberghiera dove la coppia viveva e lavorava da quarant’anni. Anche il marito è rimasto intossicato e ora si trova ricoverato all’ospedale di Bolzano in camera iperbarica. I carabinieri della compagnia di Cles indagano per accertare le cause reali del decesso.
ll fatto
La tragica scoperta è avvenuta intorno alle nove del mattino, quando il marito di Lydia Zischg, verosimilmente appena sveglio, dalla camera da letto si è spostato nell’altro vano della casa.
Lì, nel soggiorno, ha trovato sua moglie senza vita. Il compagno nella tragicità della situazione ha immediatamente chiamato il numero unico per le emergenze 112.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Ruffrè-Mendola e di Caverano, i sanitari con l’ambulanza e l’elicottero con l’equipe medica d’emergenza. Nonostante la rapidità dei soccorsi, per Lydia non c’era più nulla da fare. Secondo le prime ipotesi, all’origine del dramma ci sarebbe un malfunzionamento della stufa a olle e la conseguente dispersione del gas letale nell’abitazione.
Tant’è che anche il marito è rimasto intossicato seppur in maniera meno grave.
Il lutto del figlio
«Non me la sento di parlare e ricordare». Manuel Mair, il figlio di Lydia, è sopraffatto dal dolore, travolto dal dramma che ha colpito la sua famiglia. La perdita della madre, unita alle condizioni del padre ricoverato, sono una sofferenza. Un dramma che ha lasciato sotto shock la comunità di Ruffrè Mendola. Dall’altra parte Lydia con Bernard gestivano l’Hotel Roen da quarant’anni, dal 1988. «Una scomparsa che ci colpisce molto— commenta il sindaco Donato Seppi— Era una signora gentile e sempre disponibile, grande lavoratrice.
Ha dato tanto a questa comunità, anche se non era originaria di Ruffrè Mendola era come se lo fosse. Ben inserita, apprezzata da tutti. Quello che è successo è una tragedia».
Il ricordo
Una famiglia già colpita dalla perdita di un figlio poco tempo fa. «Anche dopo quel dramma, Lydia aveva continuato ad andare avanti, senza mai chiudersi, trovando ogni giorno l’energia per accogliere gli altri con un sorriso — ricorda Stefano Cecchinel, titolare del bar Ai Laghetti— La conoscevo bene. Era minuta, piccola di statura, ma con una forza enorme.
Una leonessa. Aveva un carattere deciso, ma sempre accompagnato da una grande umanità». Il dolore è forte e il vuoto lasciato grande: «Per tutti noi non era solo un’albergatrice, ma un punto di riferimento, una persona su cui si poteva contare. Una presenza forte ma discreta».