Il lutto

sabato 1 Novembre, 2025

Trento piange Mauro Colaone: per anni fu il dirigente del settore foreste

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Se n'è andato a 79 anni. Impegnato in politica, fu esponente del Pci trentino

Fu uno dei più apprezzati dirigenti forestali della Provincia: il dottor Mauro Colaone se n’è andato a 79 anni, l’altra notte, nella sua abitazione di via della Cervara a Trento. Un curriculum fitto di incarichi e di impegno personale, dopo la laurea in scienze forestali conseguita a Firenze al principio degli anni Settanta. Era da poco passata la grande alluvione (novembre 1966) che aveva devastato Firenze e il Trentino, sconvolgendo la sua terra d’origine, la valle di Primiero, alla quale ha dedicato amore, studio e cura. Un volume, cofirmato con Claudio Cerato, su «Gestione dei boschi e difesa del suolo – 50 anni di politiche forestali in Trentino (1945-1995)», edito lo scorso anno, abbraccia anche quel periodo drammatico. Lo aveva dedicato «a tutti i forestali che con competenza e passione hanno contribuito alla rinascita dei boschi del Trentino».

Renzo Fracalossi, che gli è stato amico, osserva che «Mauro Colaone aveva capito il ruolo e l’importanza del sistema boschivo, non solo per la difesa idrogeologica e ambientale ma soprattutto per l’economia del territorio».

Colaone fu dapprima ispettore forestale per la val di Sole, a Malè; per le valli Giudicarie, a Tione. Dal 1997 al 2004 svolse il ruolo di dirigente generale del dipartimento Foreste e agricoltura della Provincia. Dirigente dell’Appa, l’Agenzia provinciale per l’ambiente, e del servizio faunistico, fu comandante provinciale del Corpo Forestale dal 2000 al 2005. Benché in pensione, nel 2012 fu nominato nella commissione per la pianificazione territoriale e del paesaggio della Comunità della Val di Sole. Sette anni fa, dopo il ciclone Vaja (28 ottobre 2018), interpellato in merito ai danni, Colaone osservava che «se il territorio ha retto (nonostante gli schianti) lo dobbiamo alla grande opera di prevenzione dopo l’alluvione del 1966». A lungo dirigente del Pci trentino, nelle cui file fu pure candidato alle elezioni, «era un uomo di rara cultura» sottolinea Renzo Fracalossi. «Manteneva un legame speciale con una coppia di amici israeliani, lui Miki Robinson, scienziato in materia di agricoltura e foreste, conosciuti ai tempi dell’università a Firenze». Oggi, nella sala del commiato del cimitero di Trento, alle 11, il saluto dei tre figli e degli amici più cari. I funerali, lunedì, a Imer, sua patria.
A. Folgh.