Trento film festival

lunedì 8 Aprile, 2024

Trento Film Festival, un caleidoscopio sulle montagne del mondo. Guida ai 130 eventi in programma

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Sono 120 i film e oltre 130 gli eventi in programma dal 26 aprile al 5 maggio nel capoluogo trentino. Leveghi: «Ogni spettatore potrà comporre il suo quadro d’insieme, stupendosi ad ogni piccolo cambio di angolazione di quanto possa cambiare la visione complessiva»

166 eventi, 120 film, 40 location. Sono i numeri della 72esima edizione del Trento Film Festival, in programma dal 26 aprile al 5 maggio a Trento.
La chiave di lettura annunciata a Milano ieri mattina, nella consueta conferenza stampa di lancio organizzata insieme al Cai centrale, è «raccontare come possiamo riequilibrare il nostro rapporto con la natura, con la montagna» e anche ribadire la vocazione antropologica, narrativa e riflessiva del più antico festival del cinema e della cultura di montagna.
Hanno presentato il programma, come sempre molto ricco e variegato, la direttrice Luana Bisesti, il presidente Mauro Leveghi, insieme ad Angelo Schena, componente del Comitato direttivo centrale del Cai, e all’Assessora alla cultura del Comune di Trento, Elisabetta Bozzarelli.

Era la prima volta, inoltre, per il nuovo responsabile della selezione cinematografica, Mauro Gervasini, mostratosi solare e aperto. Questo sarà anche l’anno della celebrazione dei 50 anni del Premio Itas del Libro di Montagna, che saranno festeggiati in un evento che vedrà come madrina della serata l’attrice e conduttrice Veronica Pivetti, con la partecipazione straordinaria di Corrado Augias, illustre voce del panorama culturale e letterario italiano.
«Per tanti anni, il Trento Film Festival è stato il “Filmfestival della montagna”, con le terre alte declinate al singolare. Retaggio di una visione un po’ idealista, superata nei fatti e forse mai realmente adatta all’animo della rassegna – ha commentato Mauro Leveghi – Fin dai primi anni, infatti, il Festival ha messo da parte il concetto monolitico di montagna da conquistare in nome di qualche idea forte, fosse il progresso o la patria. Oggi la vera identità del Festival è nel suo pay off: Montagne e Culture. Al plurale, entrambe, perché tante sono le montagne del mondo, e ci piace pensare come addirittura infiniti i modi di guardare ad esse, di viverle e di interpretarle».

Saranno allora tanti gli ospiti italiani e internazionali a intervenire nei giorni e nelle serate della kermesse, come gli alpinisti Reinhold Messner, Tamara Lunger, Krzysztof Wielicki, Silvo Karo e ancora la climber iraniana e attivista per i diritti civili Nasim Eshqi, il campione di arrampicata Stefano Ghisolfi, gli scrittori Mauro Corona, Arno Camenisch, Enrico Brizzi, Erri De Luca, Fosco Terzani, Matteo Righetto, gli attori Alessio Boni e Veronica Pivetti, i giornalisti Corrado Augias e Beppe Severgnini, il filosofo Umberto Galimberti, gli esploratori Alex Bellini, Tristan Gooley e Lorenzo Barone.
Ci saranno nuove rubriche come «Cincontri», «Sete d’infinito» e «Avventure fuori porta», e saranno rinnovati i contenuti di format consolidati come «Emozioni tra le pagine», «Un’ora per acclimatarsi», «Pillole di scienza».
Ci saranno ancora le apprezzate uscite sul territorio con gli «Story trekking». E poi ci saranno laboratori per adulti e piccini, presentazioni di libri, spettacoli, anche musicali, e masterclass.
La direttrice Bisesti ha particolarmente sottolineato le proposte del «T4Future», la sezione del Festival dedicata alle nuove generazioni: consiste in un programma di proiezioni, laboratori e attività pensato per favorire l’educazione all’immagine e promuovere tematiche legate allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e all’educazione alla cittadinanza attiva, in collaborazione con tante realtà del territorio.

Sarà il giornalista Beppe Severgnini ad aprire, con la lectio alla cerimonia di apertura e con lo spettacolo inedito dal titolo «Una storia scivolosa». Sul palco del Teatro Sociale, insieme all’attrice Marta Rizi, Severgnini accompagnerà il pubblico in un viaggio attraverso il cambiamento del nostro rapporto con la montagna, in particolare durante la stagione invernale, un tema da tempo al centro di varie elaborazioni al festival.
Nella serata dedicata alle loro avventure, rifletteranno Lorenzo Barone, Alex Bellini (fra i giurati di questa edizione del Festival) e Alessandro De Bertolini, con Tamara Lunger in veste di moderatrice.
Ci tornerà su il filosofo Umberto Galimberti, che in occasione del centenario dell’istituzione Museo del Castello del Buonconsiglio parlerà al pubblico del significato nascosto dietro il motto «Conosci te stesso», attualizzando il messaggio di questa celebre frase.
Grandi protagonisti di una serata-evento saranno poi lo scrittore amatissimo Erri De Luca e il grande alpinista (e da anni anche sensibilizzatore e cooperante) Fausto De Stefani, che dialogheranno sul legame fra vecchiaia e frequentazione della montagna, fulcro del corto che vede protagonista De Luca, «L’età sperimentale».

Sarà protagonista anche il grande alpinista polacco Krzysztof Wielicki, conquistatore nel 1980 della prima ripetizione invernale dell’Everest, impresa che sarà raccontata durante la presentazione del suo libro «In solitaria. La mia salita» (Corbaccio).
Silvo Karo porterà il racconto delle proprie leggendarie ascensioni nell’evento «Light and fast» alla Sala della Filarmonica. Elio Orlandi parlerà dei legami che ha creato, con persone e luoghi, in una vita sulle rocce nella serata che lo vedrà protagonista.
Infine, ultima non non meno importante, citiamo la sezione speciale «Destinazione…», dedicata quest’anno all’Irlanda, il cui cinema Gervasini ha definito «molto interessante». Al Paese «terra di migrazioni e paesaggi mozzafiato», sarò rivolto uno sguardo inedito sulla contemporaneità con diversi film e documentari in programma, momenti musicali e di danza, spettacoli e salotti letterari.