L'evento
venerdì 10 Ottobre, 2025
Trentino, una rete contro lo stigma dei disturbi mentali. Al Mart il convegno per avviare il percorso comune tra istituzioni
di Redazione
L’assessore Tonina: «Serve un impegno condiviso per abbattere pregiudizi e favorire la piena partecipazione sociale»

Una giornata di confronto e impegno collettivo per superare lo stigma che ancora circonda i disturbi mentali. Si è svolto questa mattina al Mart di Rovereto il convegno “Contro lo stigma dei disturbi mentali”, promosso in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.
Tra le autorità presenti anche l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Mario Tonina, che ha ribadito la necessità di un approccio comunitario al tema. «Lo stigma verso le persone con disturbi mentali resta una delle principali barriere all’accesso alle cure e alla piena inclusione sociale. È una sfida che coinvolge tutta la comunità e richiede un impegno condiviso tra istituzioni, servizi, famiglie e cittadini».
Tonina ha sottolineato i progressi compiuti in Trentino, grazie anche al contributo degli Esperti in Supporto tra Pari, persone che hanno vissuto in prima persona l’esperienza del disagio psichico. “Fondamentale – ha aggiunto – è la collaborazione con il terzo settore e con la cooperazione, che contribuiscono a costruire modelli partecipativi e inclusivi. Ma resta una sfida culturale: servono formazione, comunicazione e sensibilizzazione, a partire dalle scuole, per superare tabù e pregiudizi”.
Al convegno, introdotto dal responsabile scientifico Antonio Lasalvia, hanno preso parte anche la sindaca di Rovereto Giulia Robol, con l’assessora comunale al benessere sociale Arianna Miorandi, e la sindaca di Arco Arianna Fiorio. In platea, accanto a professionisti della salute, erano presenti anche familiari, utenti dei servizi, ricercatori, rappresentanti del mondo economico e numerosi cittadini.
La mattinata è stata dedicata agli approfondimenti scientifici, con gli interventi di Domenico Tosini (Università di Trento), Luca Pingani (Università di Modena e Reggio Emilia) e Luca Bodini (Azienda Ospedaliera di Verona), che hanno illustrato studi e dati sugli effetti clinici e sociali dello stigma.
Spazio poi ai contributi di Annamaria Molino (Rete Città Sane OMS), Mario Luciano (Università della Campania Vanvitelli) e ai rappresentanti dell’APSS Trento, che hanno presentato le esperienze locali di co-produzione e Recovery College.
Nel pomeriggio, il dibattito si è spostato sul ruolo del terzo settore, con gli interventi di Laura Caliari, Roberto Chizzola e Paolo Giusto, seguiti da una tavola rotonda coordinata da Enrico Zanalda (Associazione Ravizza). Al centro, il contributo delle realtà associative e del volontariato nel promuovere una società più inclusiva e consapevole.
L’evento ha confermato la volontà condivisa di trasformare la lotta allo stigma in un percorso comune, dove istituzioni, operatori e cittadini collaborano per costruire una cultura della salute mentale fondata su dignità, solidarietà e partecipazione.