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venerdì 5 Aprile, 2024

Trentino, in cinque anni piantati 90 mila alberi. La startup «Vaia srl» contribuisce a riforestare le Dolomiti

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L’azienda di Borgo Valsugana, fondata a un anno di distanza dall’omonima tempesta, ha saputo trasformare il disastro ambientale in un’opportunità, con effetti generativi su ambiente ed economia locale

In cinque anni di start up, Vaia srl, con il sostegno della società civile, ha contribuito alla piantumazione di 90.000 alberi sulle Dolomiti. «Questa operazione ci inorgoglisce molto – afferma soddisfatta Marianna Moser, event manager dell’azienda – perché piantumare un albero significa contribuire al ripristino dell’ambiente, ma anche investire nel futuro, dal momento che saranno le prossime generazioni a vederne i risultati».
Vaia srl è un’azienda di Borgo Valsugana, fondata a un anno di distanza dall’omonima tempesta che nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2018 ha raso al suolo 42 milioni di alberi su su una superficie di 41.000 ettari fra Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto. L’azienda ha saputo trasformare il disastro ambientale in un’opportunità, con effetti generativi su ambiente ed economia locale e ad oggi può contare sulle competenze di un team di quindici persone che seguono le varie iniziative portate avanti dall’impresa.
«Io mi occupo degli ambassador, che sono le attività commerciali (botteghe, piccoli commercianti, musei e alberghi) – prosegue Moser – dove vengono venduti i nostri prodotti, il Vaia cube e il Vaia focus, ma anche dove viene raccontata l’ampia progettualità dell’azienda, come gli eventi, l’educazione ambientale nelle scuole, i progetti formativi, ma soprattutto la piantumazione, che ci sta permettendo di riforestare le zone colpite dalla tempesta».
All’inizio i fondatori dell’azienda, che volevano rendersi utili al proprio territorio, non possedevano competenze tecniche né in ambito forestale, né in quello artigianale. Per questo, la prima fase di sviluppo di Vaia srl ha previsto una ricerca di collaborazioni tra gli artigiani locali, con l’obiettivo di contribuire alla ripresa economica locale, incentrata proprio sulla filiera del legno, valorizzando il legname degli alberi caduti. Da questa collaborazione è nato il Vaia cube, l’amplificatore naturale per la musica dei cellulari che è oggi il prodotto copertina dell’azienda, realizzato con il legname recuperato dalle piante abbattute dal vento e colpite dal bostrico, un parassita che renderebbe il legname altrimenti inadatto al recupero. «Si tratta di un elemento di autentico design, dal momento che ogni prodotto è unico – spiega la manager –. Non esiste infatti un pezzo uguale all’altro, perché gli artigiani che lavorano il legno incidono un taglio che segue le naturali venature del legno, rievocando così la ferita della foresta. Inoltre per ogni Vaia cube venduto piantiamo un nuovo albero sulle Dolomiti. Questo approccio ci ha permesso di costruire una rete di ambassador su tutto il territorio nazionale. Così molte persone, non solo in Trentino ma in tutta Italia, possono sentirsi parte del processo di riforestazione nelle Dolomiti».
La riforestazione è un processo lungo e complesso che consiste nel ripristino ponderato di interi ecosistemi distrutti. Una foresta non è solo un insieme di alberi, ma un sistema di interazioni tra le piante e tutte le altre specie che convivono a vario titolo con questo tipo di ambiente. Per questo motivo, ambiente e persone sono strettamente collegate tra loro e non sarebbe possibile pensare alla riforestazione delle zone colpite senza tenere conto dell’impatto che questa potrebbe avere sulle comunità locali. Il processo di piantumazione, avviato da Vaia srl nel 2021 e alla base della riforestazione, richiede quindi uno studio più approfondito delle condizioni del suolo, la scelta di specie adattate e la comprensione del valore sociale e culturale degli alberi per le società dove vengono piantati. Anche in questo caso, il contributo della società civile delle zone colpite è stato fondamentale nella realizzazione di questa progettualità dell’azienda.
«In Trentino la gestione e supervisione delle foreste è in capo al corpo forestale – spiega ancora Moser – che fornisce alla nostra azienda le consulenze tecniche funzionali alla piantumazione di nuovi alberi. In seconda battuta, entrano in gioco le amministrazioni locali, tra cui figurano anche le amministrazioni separate di uso civico (Asuc), che hanno assunto nei tempi attuali, funzioni di salvaguardia, tutela della montagna, cura del patrimonio collettivo, mantenuto nell’interesse dell’intera società. Inoltre, proprio perché l’ambiente non ha confini, abbiamo coinvolto anche gli altri territori colpiti dalla tempesta, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e abbiamo fatto anche una piantumazione a Roma e una a Venezia».
Oggi, il progetto di recupero di legname e della conseguente riforestazione potrebbe avviarsi a una nuova fase e uscire dai confini del solo Trentino. L’intento della società è infatti quello di investire sull’innovazione e sulla ricerca. Vaia srl ha per questo avviato una collaborazione con il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento per creare un biomateriale a partire dal legno degli ulivi colpiti da Xylella, un batterio in grado di indurre pesanti alterazioni alla pianta ospite, spesso letali.