Valsugana

giovedì 25 Settembre, 2025

Tentato femminicidio a Levico, i primi riscontri dei carabinieri: «Ha strangolato la convivente fino a farle perdere conoscenza ed è fuggito»

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A dare l'allarme una telefonata di un parente della vittima, dalla Romania: «Non la lascia uscire di casa». L'uomo, un 50enne, è stato arrestato: la lite era scoppiata «per motivi economici»

L’ha strangolata fino a farle perdere conoscenza, rischiando concretamente di ucciderla.

Arriva il primo riscontro da parte dei carabinieri della compagnia di Borgo Valsugna, sul tentato omicidio avvenuto a Levico nella notte scorsa (tra il 24 e il 25 settembre).

I militari, personale della stazione di Pergine e del nucleo radiomobile, sono intervenuti nell’abitazione della coppia, non lontano dalla stazione del paese dell’Alta Valsugana,  poco prima della mezzanotte, dopo una telefonata effettuata da un congiunto della vittima. Arrivava dalla Romania, il paese originario della donna e avvertiva che non riusciva a contattarla, sostenendo che il compagno, da tempo, le impediva di usare il telefono e di uscire di casa.

Una chiamata che si è rivelata provvidenziale, perché i carabinieri, giunti sul posto, hanno trovato la donna in evidente stato di shock, confusa, con evidenti difficoltà respiratorie e segni di violenza su viso e collo, mentre l’uomo si era già allontanato. Mentre la vittima veniva accompagnata al pronto soccorso in ambulanza, scortata da una pattuglia dell’Arma, la centrale operativa della Compagnia di Borgo ha attivato le ricerche sul territorio con l’impiego di diverse pattuglie, una delle quali rintracciava e fermava il presunto aggressore, un cinquantenne nato in un paese dell’Est, poco dopo, nei pressi dell’abitazione, mentre lo stesso rincasava.

Nel frattempo, dal racconto della donna, corroborato dai riscontri e dagli accertamenti dei carabinieri, è emerso che poco prima dell’intervento, l’uomo, al culmine di una lite scaturita per motivi economici, avrebbe cercato di strozzarla a mani nude, lasciandola a terra in stato di incoscienza, per poi allontanarsi senza chiamare i soccorsi. Episodio, quest’ultimo, preceduto da altre aggressioni simili, seppur mai denunciate.

I carabinieri hanno così proceduto all’arresto dell’uomo in flagranza. L’aggressore è stato portato in carcere a Spini di Gardolo: l’udienza di convalida è attesa nei prossimi giorni.