sanità
venerdì 1 Agosto, 2025
Tempesta aritmica e arresto cardiaco in casa, 40enne salvato a Trento con un raro intervento
di Redazione
Dopo il coma farmacologico indotto e un'ablazione epicardica ventricolare per via videotoracoscopica, il paziente si è risvegliato senza conseguenze neurologiche

Intervento innovativo e altamente complesso all’ospedale Santa Chiara di Trento. Un 40enne colpito da arresto cardiaco è stato sottoposto ad ablazione epicardica ventricolare per via videotoracoscopica, una procedura eseguita in pochi centri europei. Questo importante risultato testimonia l’efficacia della gestione multidisciplinare del paziente cardiologico da parte dell’Heart Team dell’ospedale Santa Chiara, attivo da anni a Trento. La collaborazione tra le strutture di Cardiologia, Cardiochirurgia e Rianimazione II ha consentito, anche in questa occasione, di affrontare una patologia cardiaca complessa con un approccio condiviso e altamente specializzato.
L’intervento è stato eseguito su un paziente di 40 anni colpito da arresto cardiaco a casa. L’uomo, affetto da una cardiopatia aritmica nota da oltre vent’anni e portatore di defibrillatore cardiaco impiantabile, è stato vittima di una tempesta aritmica che il dispositivo non è riuscito a interrompere. Solo il tempestivo intervento dei sanitari del 112 e il coma farmacologico indotto dai rianimatori hanno consentito di bloccare la crisi aritmica. Il paziente si è risvegliato dopo qualche giorno senza conseguenze neurologiche ed è stato trasferito in Cardiologia. Durante la degenza non sono emersi nuovi fattori scatenanti né cause correggibili dell’arresto, nonostante il paziente fosse già in terapia medica ottimale. In seguito a una valutazione multidisciplinare approfondita, è stato deciso di ricorrere a una procedura mai eseguita prima in questo specifico contesto clinico: l’ablazione epicardica ventricolare per via video toracoscopica.
L’intervento, effettuato il 5 maggio scorso nella sala di elettrofisiologia della Cardiologia trasformata per l’occasione in sala ibrida, è stato eseguito da Stefano Branzoli (cardiochirurgo), Massimiliano Marini (cardiologo) e Claudio Pomarolli (anestesista), con il supporto del Prof. Mark La Meir, cardiochirurgo dell’Università di Bruxelles e delle équipe tecnico-infermieristiche delle Unità operative coinvolte. La procedura, che prevede l’accesso alla superficie del cuore mediante video toracoscopia, è una tecnica già consolidata a Trento dal 2019 per il trattamento di alcune aritmie come la fibrillazione atriale, ma mai impiegata prima per un’aritmia ventricolare refrattaria a defibrillazione. Il successo dell’intervento ha permesso le dimissioni del paziente in buone condizioni cliniche, dopo un periodo di osservazione post-operatoria.
Al di là della peculiare procedura eseguita in pochi centri europei, l’intervento eseguito conferma l’efficacia di una gestione fortemente e operativamente multidisciplinare del paziente cardiologico nell’ambito dell’ Heart Team. La collaborazione tra la cardiologia (diretta da Roberto Bonmassari), la cardiochirurgia (diretta da Francesco Onorati) e la Rianimazione II (diretta dal Daniele Penzo), ha permesso il trattamento di diverse patologie cardiologiche in questi anni, alle quali si aggiunge oggi anche quest’ultima significativa esperienza.
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