venerdì 23 Febbraio, 2024
Tar di Trento, il presidente Fulvio Rocco: «Siamo un’isola felice per i contenziosi amministrativi»
di Redazione
E intanto il presidente saluta e va in pensione, a succedergli sarà Alessandra Farina
«Trento è un’isola felice perché vi è poco contenzioso nell’ambito della giustizia amministrativa. Abbiamo un’amministrazione efficiente e le richieste di giustizia dei cittadini vengono soddisfatte», questo il bilancio della situazione fatto dal presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. «Vi è cultura diffusa della legalità, rispetto delle pubbliche funzioni e dei diritti e degli interessi dei cittadini, che porta a un abbassamento del contenzioso», ha aggiunto il presidente prima di elencare i numeri. Nel corso del 2023 sono stati depositati al Tar di Trento 175 ricorsi (20 in meno rispetto all’anno precedente). I ricorsi più numerosi sono stati in materia urbanistico-edilizia (44 complessivamente), seguiti da sicurezza pubblica (19), accesso alla documentazione amministrativa (18), aggiudicazione di contratti pubblici (17), sanità pubblica (8) e pubblico impiego (7). Diminuita la materia ambientale, riferibile a un solo caso (a fronte degli otto del 2022), è in materia di stranieri (4). La cerimonia, e la conferenza stampa, sono stati un occasione anche per salutare per il presidente del Tar Fulvio Rocco. Dal prossimo 16 marzo infatti gli succederà, alla guida del tribunale di Trento, Alessandra Farina.
«Tra qualche settimana scoccherà la data dei 70 anni di età, e verrò quindi messo in acquiescenza – ha detto Rocco – Un traguardo che forse è eccessivo per una società come la nostra, che sta diventando gerontocratica. Come per i medici, forse si tratta di un’età troppo tarpante per le necessità di ringiovanimento della nostra società».
Attualmente al Tar di Trento sono in servizio quattro magistrati, di cui due togati e due elettivi, nominati dall’amministrazione provinciale. Vi è un deficit di organico rispetto a quanto previsto (pari a sei magistrati, di cui quattro togati), che tuttavia non verrà superato in quanto il carico di lavoro viene smaltito senza ritardo e non vi sono arretrati.
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