sabato 9 Agosto, 2025
Tanta paura per l’atleta trentino Mattia Debertolis: la corsa in Cina con 43 gradi, poi il malore. È gravissimo
di Benedetta Centin
Il presidente di Fiso, la federazione italiana orienteering, Pradel: «Hanno gareggiato al limite»

Mattia Debertolis, talentuoso atleta della nazionale italiana di Corsa Orientamento, ieri era alla sua ennesima gara internazionale, che scalpitava per affrontare dopo essersi tanto allenato, ma il 29enne trentino non è arrivato a terminare la prova Middle ai World Games di Chengdu, in Cina: è svenuto lungo il percorso della mezzofondo maschile, probabilmente vittima di un malore, sfiancato dalle alte temperature, fino a 43 gradi, quelle che hanno costretto al ritiro diversi atleti. A far scattare l’allarme è stato il fatto che il gps di Debertolis, dispositivo di cui sono dotati tutti i corridori, avesse smesso improvvisamente di trasmettere, segnalandolo fermo in un determinato punto. Lì dove si era accasciato. Incosciente. Così come è stato rinvenuto dall’équipe medica in servizio alla gara che è intervenuta per prestargli il primo soccorso. Dalle notizie pervenute l’ingegnere civile originario di Tonadico, nella Valle del Primiero, con un lavoro a Stoccolma, non aveva ripreso conoscenza nemmeno all’ospedale della città da oltre milioni di abitanti in cui è stato portato d’urgenza. Dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti di cui non si conoscono per ora gli esiti. Ricoverato poi in terapia intensiva. «Le sue condizioni sono costantemente monitorate» assicura la Fiso, la Federazione sport italiana sport orientamento che ieri ha diffuso la notizia del malore durante la prova. E che ha anche fatto sapere che l’ambasciata italiana in Cina si è attivata tempestivamente per prestare il necessario supporto.
Le informazioni mediche arrivano con il contagocce ma a quanto pare il delicato quadro clinico impedirebbe un eventuale trasferimento del 29enne in un’altra struttura. Un’autentica doccia fredda. E non rimane che sperare di avere quanto prima nuove buone. Per tirare un sospiro di sollievo. In queste ore tutto il mondo dell’Orienteering, assieme a familiari e amici, sono in grande apprensione per il campione.
«Mamma fa tanto caldo»
La telefonata a casa, a mamma Erica Zagonel che gestisce l’hotel di famiglia a Tonadico, è arrivata ieri mattina come un fulmine a ciel sereno. Come una freccia al cuore. «Mattia ha avuto un malore in gara, è grave in ospedale». Una terribile notizia che ha imposto alla donna di andare in questura a Trento per ottenere il passaporto e di fare subito le valigie, assieme al figlio minore, per raggiungere quanto prima il capoluogo della provincia del Sichuan e stare vicino al suo Mattia. Con loro questa mattina partirà dall’aeroporto di Milano alla volta di Chengdu anche il team manager Gabriele Viale della società di orientamento vicentina PWT Italia di cui fa parte il primierotto come atleta, anzi come capitano del team degli atleti.
L’angoscia della nonna
«Non sappiamo cosa sia successo a Mattia, mia figlia ha ricevuto la telefonata questa mattina (ieri per chi legge) che la informava che era in rianimazione. La nostra preoccupazione è tanta, e il fatto che sia così distante non aiuta» le parole di nonna Delia che tradiscono angoscia ed inquietudine. La donna riferisce anche dello stato d’animo del nipote, alla partenza, e dell’ultima telefonata a casa. «Mattia ci teneva molto ad affrontare questa competizione in Cina dopo aver gareggiato in Finlandia e in Belgio ed essersi molto allenato — prosegue la nonna — Cosa sia accaduto lungo il percorso non lo sappiamo, di certo giovedì aveva chiamato la mamma, mia figlia, e l’aveva informata che lì era davvero un gran caldo».
Pradel: «Erano al limite»
Proprio le altissime temperature e l’umidità asfissiante potrebbero essere la spiegazione a quanto accaduto al primierotto già campione italiano. Ne è convinto Roberto Pradel, presidente Fiso Trentino. «Credo che Mattia sia stato vittima di un malore legato quasi sicuramente alle temperature estreme della giornata, fino a 43 gradi, al limite del possibile per correre, tanto che ci sono stati diversi gli atleti che si sono ritirati, in particolare maschi — racconta Pradel in contatto con la figlia a sua volta in gara — Anche Anna ha dovuto rallentare in quelle difficili condizioni come molti altri».
Dopo il malore
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