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domenica 19 Ottobre, 2025
Taglio dell’Irpef, bonus, sconti e pensioni: tutti gli effetti e i benefici della Manovra in Trentino
Urzì (Fdi): «Meno tasse e forte impegno sulla sanità»

Non c’è solo il taglio Irpef ma anche la detassazione degli straordinari e degli aumenti contrattuali, la pace fiscale – con la quinta rottamazione delle cartelle esattoriali – l’incremento del bonus mamme e l’iper ammortamento per le imprese che investiranno in beni strumentali e sostenibilità. È passata al vaglio del Consiglio dei ministri la manovra finanziaria 2026 del governo Meloni che ora, entro il 31 dicembre dovrà essere sottoposta all’approvazione di Camera e Senato. Il valore complessivo della manovra sarà di 18,7 miliardi, coperti per 5 miliardi dal Pnrr, per altri 4,5 dalle banche, che saliranno ad 11 nel corso dei tre anni – ma si tratta di un contributo in gran parte su base volontaria – e per la restante parte da ulteriore debito, che secondo il governo non dovrebbe portare il deficit oltre il 3%.«Una manovra in tempi difficili che ha dedicato i suoi investimenti al sociale – commenta Alessandro Urzì, coordinatore del gruppo di Fratelli d’Italia in Trentino Alto Adige – Si conferma l’impegno del governo per la sanità pubblica, con un incremento di 2,4 miliardi del Fondo sanitario nazionale. Un investimento che consentirà l’assunzione di oltre 7.300 tra medici, infermieri e tecnici sanitari, rafforzando il sistema e migliorando la qualità dei servizi ai cittadini. Sì interverrà anche sugli scaglioni Irpef alleggerendo la pressione fiscale e rialzando le pensioni».
Sindacati e opposizione, invece, ritengono la riforma «insufficiente», se non «iniqua» (vedi intervista nella pagina a fianco). Complessivamente per il Trentino sarebbero previsti circa 150mila bonus e sconti fiscali per almeno 100mila cittadini.
L’Irpef
L’aspetto più discusso della riforma è il taglio dell’Irpef per i redditi tra 28mila e 50mila euro. Per questa fascia di contribuenti l’aliquota passerà dal 35 al 33%. Beneficeranno del taglio 100mila trentini tra pensionati, lavoratori dipendenti ed autonomi e il risparmio stimato oscillerà tra i 40 euro l’anno per chi dichiara un reddito da 30 mila euro e i 440 l’anno per chi ne dichiara 50mila, ossia in Trentino circa 22mila lavoratori e pensionati (vedi il T del 15 ottobre). I benefici fiscali si estenderanno anche alla fascia tra 50mila e 200mila euro, che fino alla quota di 50mila euro paga la seconda aliquota, mentre saranno sterilizzati per i redditi oltre i 200mila euro. Il taglio dell’Irpef costerà complessivamente 2,8 miliardi allo Stato.
Straordinari e aumenti detassati
Restando sugli effetti per i lavoratori, dal calcolo dell’Isee verranno escluse le prime case con un valore catastale fino a 100mila euro, inoltre, saranno detassati dal 5% all’1% premi di risultato e produzione, misura che riguarda alcune migliaia di lavoratori impiegati nelle 278 aziende trentine con contratti aziendali attivi. Identica detassazione per il lavoro notturno, straordinario e festivo. Accanto a ciò c’è un’altra misura specifica per i lavoratori con redditi fino a 28mila euro: in caso di aumenti dovuti a rinnovi del contratto avvenuti nel 2025 o nel 2026, sull’incremento si pagherà l’Irpef al 5% e non al 23, con un taglio del 18%.
Bonus mamme da 60 euro
È previsto anche un aumento dei congedi parentali e dei congedi malattia per figli minori ma ancora non si conosce l’esatta misura di questi incrementi. È noto, invece l’intervento sul bonus mamme che salirà da 40 a 60 euro al mese per le madri lavoratrici con 2 o più figli e un Isee sotto i 40mila euro. In Trentino le famiglie che hanno dichiarato tale Isee nel 2024 sono 61mila, mentre le coppie con due o più figli, sempre aggiornate al 2024 sono 44mila. Una parte di queste, probabilmente qualche decina di migliaia potrà beneficiare dell’aumento.
Pace fiscale
Il Consiglio dei ministri ha approvato poi la quinta rottamazione delle cartelle che riguarderà i debiti contratti con il fisco tra il 2000 e il 2023. Ne potrà beneficiare chi ha provveduto regolarmente alla dichiarazione dei redditi ma non è riuscito a pagare, compresi gli enti locali. Verranno cancellate le sanzioni e non i debiti che potranno essere rimodulati in 54 rate bimestrali identiche da pagare nell’arco di 9 anni o, in alternativa, essere pagati in un’unica soluzione. Dal 2017, anno in cui è avvenuta la prima rottamazione, hanno usufruito della definizione agevolata circa 20mila contribuenti trentini, i quali al 2024 hanno versato 270 milioni di imposte, 33 milioni lo scorso anno. Ben di più sarebbero stati con mora e sanzioni.
Le imprese e la sanità
Una parte importante della manovra riguarda i cosiddetti «iper ammortamenti» per le imprese che investiranno in nuovi beni strumentali. Queste ultime potranno godere di una maggiorazione delle cifre sborsate nel calcolo degli ammortamenti: maggiorazione che sarà del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni, del 100% per gli investimenti tra 2,5 e 10 milioni e del 50% per gli investimenti tra 10 e 20 milioni. Percentuali che vanno aumentate del 40% per gli investimenti green. Finanziamenti in arrivo, infine anche per la sanità: 2,4 miliardi per il 2026 e 2,65 per il 2027. Fondi che saranno impiegati per nuove assunzioni e per l’adeguamento degli stipendi del personale sanitario.
Politica
Cosa prevede la Manovra (da 18,7 miliardi): taglio dell’Irpef al ceto medio, bonus mamma rinforzato, pensioni: tutte le misure approvate
di Redazione
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