il caso
sabato 11 Ottobre, 2025
Spara al cane del vicino: condannato a tre mesi di reclusione e dovrà risarcire il padrone con 5mila euro
di Ubaldo Cordellini
Pena sospesa per l'uomo di Baselga di Pinè a condizione che paghi il risarcimento

L’accusa di aver sparato al cane del vicino di casa con una pistola a pallini di gomma costa cara a un uomo di Baselga di Pinè.
Ieri il giudice Massimo Rigon del Tribunale di Trento lo ha condannato a tre mesi di reclusione, pena sospesa a condizione che l’uomo versi un risarcimento di 5 mila euro per danni morali e materiali al proprietario del cane da caccia che venne ferito a una zampa e ancora zoppica a causa di una setticemia. Oltre a questo, l’uomo deve versare anche 4726 euro di spese legali e, infine, il giudice ha rinviato gli atti alla Procura della Repubblica per valutare la posizione della moglie dell’uomo che aveva testimoniato a suo favore spiegando che dalla finestra di casa loro non si poteva vedere il luogo in cui era stato ferito il cane e, quindi, non poteva essere stato il marito. I fatti risalgono a circa tre anni fa. Tra i due vicini già non correva buon sangue. L’imputato, ora condannato, era molto infastidito dal fatto che i cani del vicino spesso scorrazzassero intorno a casa sua abbiando. E lo aveva detto a chiare lettere al vicino. Ma le scorribande dei cani sono continuate. E la rabbia del vicino è aumentata. Fino a che un giorno qualcuno ha sparato al cane. Ad accorgersene è stato il padrone che lo ha visto tornare a casa ferito e dolorante. Lo ha curato e poi ha subito presentato denuncia ai carabinieri spiegando che il vicino aveva mostrato più volte insofferenza nei confronti dei suoi cani.
I militari hanno avviato una minuziosa indagine. Hanno trovato una pistola ad aria compressa in casa del vicino, poi hanno visto su una recinzione in legno che si trovava nei pressi c’erano alcuni pallini di gomma dura, infine hanno trvato una scatola degli stessi pallini in casa dell’uomo. Così è partita la denuncia nei confronti del vicino che, però, ha sempre negato ogni addebito sostenendo di non essere stato lui a sparare al cane e che probabilmente l’animale era stato ferito altrove. Ne è nato un processo lungo due anni che è finito ieri mattina in Tribunale. L’imputato era assistito dall’avvocato Giuliano Valer che ha sostenuto sempre l’innocenza del suo cliente spiegando che non ‘era nessuna nessuna prova che a sparare fosse stato lui. Non solo, secondo la difesa, dalla finestra della casa dell’uomo non si vede neanche il punto in cui avrebbe dovuto trovarsi il cane. Per questo la difesa ha anche chiesto un’ispezione sui luoghi per verificare questo aspetto. Il padrone del cane si è costituito come parte civile tramite l’avvocato Andrea de Bertolini. Ieri il giudice ha ritenuto che vi fossero elementi sufficienti per la condanna a una pena pesante soprattutto dal punto di vista economico.